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LUCIA MARCUCCI

LUCIA MARCUCCI

Archivi tag: Scrittura

IN FIERI (Il volo della Sciamana) – 48

06 giovedì Ott 2022

Posted by Lucia Marcucci in Scrittura

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Arte Contemporanea, Contemporary Art, Lucia Marcucci, Poesia Visiva, Scrittura, Visual Poetry

La sciamana vola in qua e in là distraendosi spesso dal suo stravagante itinerario per seguire qualche uccello migratorio e posandosi di quando in quando sul più prossimo nido di cicogna che le capita d’incontrare, si liscia le poche penne che ormai le rimangono anche sull’antico copricapo, reperto quasi archeologico della sua stirpe, molto amato ché più di tanto non potrà avere, ormai nulla le resta delle sue origini nordiche nate nelle lontane steppe siberiane. La sua progenie in illo tempore si trasferì nella Prussia dove lasciò molto delle antiche tradizioni dei medicine men, cosicché fece un potpourri di sciamaneria varia lasciandoci anche un bel po’ di piume. Non solo piume ma soprattutto sangue, sangue nelle tante guerre che dovettero affrontare i suoi biondi avi, divenuti via via più rimbambiti e implumi, torturati da rimorsi, perdite di denaro, perdite di stemmi e baronie. Le varie sciamane della discendenza, nate ricoperte del bianco grasso, camicia placentaria indicante la vocazione, tennero tutte alta la fama della famiglia compiendo vari miracoli, premonizioni e guarigioni ma tuttavia le disgrazie funestarono numerose gli eredi nei secoli che si succedettero; l’ultima disgrazia più eclatante fu la partecipazione di un giovane rampollo all’attentato fallito verso uno spietato dittatore per cui quel ramo della famiglia fu sterminato.
Quando la sciamana si rammenta di ciò vola improvvisamente basso e rischia di perdere, strisciando sulle antenne televisive paraboliche e no, le ultimissime penne che ancora ricoprono il suo corpo.

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IN FIERI (Il volo della Sciamana) – 47

16 venerdì Set 2022

Posted by Lucia Marcucci in Scrittura

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Arte Contemporanea, Contemporary Art, Lucia Marcucci, Poesia Visiva, Scrittura, Visual Poetry

Scoiattolo rosso o scoiattolo grigio? I monaci sembrano convinti di essere monaci ma il rosso è in via d’estinzione per il sopraggiungere di quello grigio ed è inutile predicare bene razzolando male anche se sono convinti di essere monaci. Ogni paragone sarebbe puramente casuale: meglio non farlo perché ci potremmo accorgere che c’è ed è terrificante e ormai senza rimedio: i due scoiattoli sono della stessa specie ma di razze diverse! Quello grigio è americano, il rosso inglese ed è il più debole, delicato, abituato alla tranquillità dell’isola; l’altro, giunto da clima e ambiente più ostile è molto aggressivo e forte: uccide senza pietà il rosso che soccombe neanche tanto lentamente. I monaci stanno tentando di proteggerlo ma troppo tardi si sono accorti di questa incompatibilità quando la popolazione dei grigi stava riproducendosi in abbondanza; tutti i rimedi sono falliti, il rosso, fra breve, non ci sarà più.

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IN FIERI (Il volo della Sciamana) – 46

27 sabato Ago 2022

Posted by Lucia Marcucci in Scrittura

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Arte Contemporanea, Contemporary Art, Lucia Marcucci, Poesia Visiva, Scrittura, Visual Poetry

Il primo fra tutti i non esseri in realtà è il poeta, mortale, nutrito di pessimismo, disordinato e pigro, che si genera da sé stesso e anche se la sua materia grigia si fosse voluta separare dal corpo brutto e volgare avrebbe finito col dissolversi e dissiparsi nell’allungamento della logorrea scriptoria, nelle pagine riempite di versi diversi ma ripetitivi, nel coglioneggiamento delle volute neobarocche e insomma sempre neo neo neo. Triste e perennemente alla ricerca del tempo perduto, fuori dalla realtà, avulso dalla contemporaneità, vagamente infelice ché la vera tragedia è di altri, a lui rimangono le briciole di un po’ di tutto, vaga, sempre con il sorrisino mesto, nel limo del sottobosco credendo di vedere di tanto in tanto il sole ma è solo il riflesso sbiadito del vetro di una finestra che si è aperta per caso. Il coraggio gli manca quasi per respirare… ruba piccole composizioni dalle sue memorie scolastiche ed è già un tentativo fuori dell’ordinario: ha osato! Osa! Ma la composizione ricade presto nelle righe e nelle rime rimate monotone, grigie, claudicanti. Il peggio deve ancora arrivare: aspetta il Nobel, presuntuoso di sé e irrimediabilmente cretino, ogni anno trepidante per il premio che non giunge mai, continua imperterrito a scrivere nei suoi fogli senza bordo e senza storia.

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IN FIERI (Il volo della Sciamana) – 45

07 domenica Ago 2022

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Arte Contemporanea, Contemporary Art, Lucia Marcucci, Poesia Visiva, Scrittura, Visual Poetry

A nulla sono valsi i richiami attuati dai libri parlanti della tradizione mandingo, le musiche dei guerriglieri Tuareg della Mauritania e dintorni, il folk urbano quale il fado e il flamenco, i canti tuvani della steppa siberiana, i canti greci, lituani e brasiliani! Tutto ciò non è servito perché l’uomo ha continuato e continua a commettere quantità infinite di errori relativi alla convinzione che la civiltà si raggiunga attraverso la raffinatezza della Techne trascurando l’elaborazione dei codici personali, dando per scontato che la ripetizione accademica sia il miglior modo per impadronirsi della conoscenza e della memoria, volendo procedere con le spalle al sicuro, non tentando minimamente un atto coraggioso di avanzamento sia nella politica sia nell‘arte, puntando unicamente sulla scienza, neanche provando a guardare umilmente le altre forme di cultura molto distanti dalla cosiddetta occidentale. Baldanzoso, presuntuoso e protervo s’incammina per la strada più pericolosa da percorrere: quella ripida della torre d’avorio, che proprio non è più possibile proteggere. Il terrore s’impadronisce di tutti noi, nudi e inermi di fronte al diverso che avanza e ci sommerge… allora montiamo sulla tigre e cavalchiamo sorreggendosi ai pochi pelacci che ancora rimangono alla povera spelacchiata in via d’estinzione!

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IN FIERI (Il volo della Sciamana) – 44

18 lunedì Lug 2022

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Arte Contemporanea, Contemporary Art, Lucia Marcucci, Poesia Visiva, Scrittura, Visual Poetry

L’incipit è sempre stato per lo scrittore un vero problema: deve cambiarlo, deve personalizzarlo, deve essere più originale, vario al massimo, inusuale, straordinario, stupefacente, inaspettato, ambiguo tale da solleticare la curiosità, promettente chissà quali trame, accattivante, incantevolmente magico, ammaliante; ogni promessa è un debito! Purtroppo nella maggior parte dei casi tutte queste promesse non sono mantenute e il seguito è una solenne delusione. Lo scrittore deve farci continuamente la sua cruenta battaglia e spesso non risulta vincitore, anzi quasi sempre, soccombe: per la gioia dei lettori, per la pigrizia e per l’invidia dei medesimi. Può darsi che l’avvio sia entusiasmante come: “l’alba di un rosa acceso profumava di verbena… il vento diffondeva piccoli mucchi di petali… il tramonto orlava di cremisi le nuvole all’orizzonte… l’uomo riverso sul davanzale colava sangue dalle orecchie… le grida gioiose delle ragazze si alzavano fino a raggiungere i piani nobili… era intenso l’odore dei cibi a base di pesce… il lento ondeggiare del mare al chiarore della luna… il dio supremo benediceva i fedeli inginocchiati… stando così le cose non abbiamo altro da aggiungere… quanto all’uomo il cui bene coesiste con il male… la folla si spingeva in una folle corsa alla ricerca di un tozzo di pane… il profumo di violetta persisteva immutato”. Lo scrittore ha sfogliato tutti i suoi reperti letterari alla ricerca di ulteriori spunti ma invano riuscirà a cavarsela dignitosamente, di frequente sarà angustiato da un persecutorio dolore di stomaco e da un conseguente alito cattivo. Non sarà confortato dalle vendite consolatorie e dagli indici di ascolto come se fosse, per puro caso, anche uno spiker–performan.

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IN FIERI (Il volo della Sciamana) – 43

28 martedì Giu 2022

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Arte Contemporanea, Contemporary Art, Lucia Marcucci, Poesia Visiva, Scrittura, Visual Poetry

Uno dei re di Babilonia fu Nabopolassar che è rimasto nella storia per aver istituito un modo particolare di pagamento delle tasse evase anche a quel tempo dalla maggioranza dei sudditi: egli decretò su ogni persona un espediente, si direbbe ora di tipo bancario, che consisteva nel timbrare o marchiare qualsiasi cosa il malcapitato possedesse cosicché anche il minimo scambio veniva registrato a suo nome dopodiché niente poteva sfuggire all’occhio vigile del balzelliere. Questi si moltiplicarono, divennero così numerosi che si pose il problema dell’ulteriore aumento dei tributi per pagare tutta la categoria; i poveri babilonesi marchiati a fuoco e strizzati come stracci non sapevano più a che santo votarsi: molti si gettarono in un fiume limitrofo al regno, altri dall’altissima torre stessa, altri ancora optarono per essere gettati come pasto in bocca ai coccodrilli perché gli eredi avrebbero avuto uno sconto sui balzelli futuri. A tutto questo fece seguito una cruenta guerra contro gli Assiri, ma il popolo così stremato e affamato non reagì più di tanto e si fece sgozzare e crocifiggere quasi non alzando un dito… Nabopolassar fu decisamente sconfitto, le sue immense ricchezze razziate, i suoi dignitari impalati, i villaggi incendiati, le donne violentate. Da tale distruzione passarono molti anni prima che potesse risorgere una qualche parvenza di civiltà, i popoli si integrarono lentamente, e lentamente avvenne quella sincronia di etnie chiamata assiro-babilonese e il capo o meglio il re fu Sennacherib.

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IN FIERI (Il volo della Sciamana) – 42

11 sabato Giu 2022

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Arte Contemporanea, Contemporary Art, Lucia Marcucci, Poesia Visiva, Scrittura, Visual Poetry

La città di Kobpah, a est della Russia, nelle desolate terre della penisola Kamčatka, è popolata dagli Evens, particolarissima etnia forse amerinda, vengono chiamati gli indiani della Siberia a ragion veduta perché giunti probabilmente dall’Alaska. Essi vivono appartati, sospettosi verso qualsiasi visitatore proveniente dai popoli occidentali, il loro sistema promiscuo (abitano insieme molte famiglie, compresi alcuni animali) è basato soprattutto per la scarsità di rifornimento dei materiali occorrenti per erigere le capanne che sono nella maggior parte costruite con pelli e ossa di renne e, più raramente, di orso; le renne sono il loro sostentamento: carne, latte, grasso, sangue, feci; queste ultime, essiccate, servono da combustibile. Il sole proietta per circa un mese le ombre lunghe, per il resto dell’anno la luce è soffusa. La sciamana svolge i suoi riti dopo la cattura del maschio della renna: preleva il pene dell’animale, lo succhia fino a ridurlo a tubo del tutto svuotato e raggrinzito dopodiché lo appende alla sua collana che via via aumenterà di questi trofei. In tempo remoto, ma non tanto, questo scherzetto veniva fatto ai nemici maschi quasi sempre mentre erano ancora in vita. Gli Evens hanno un’altra curiosa consuetudine: si confezionano copricapi con le corna di renna e si danno battaglia non disdegnando di farci partecipare anche le donne; talvolta avviene un groviglio pauroso e solo slacciando quei buffi cappelli riescono a divincolarsi, ma la faccenda ancor più umoristica consiste nel pudore che rivelano a capo scoperto quasi fosse una parte da tenersi sempre e costantemente nascosta, difatti chi resta con il capo nudo perde ed è preso in giro da tutti, non solo ma viene cosparso di acqua che subito diviene gelata: la cosa non deve essere per niente piacevole, anzi spesso si rivela una crudele tortura, ma per la maggioranza degli astanti è puro gaudio o godìo che a dir si voglia.

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IN FIERI (Il volo della Sciamana) – 41

09 sabato Apr 2022

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Arte Contemporanea, Contemporary Art, Lucia Marcucci, Poesia Visiva, Scrittura, Visual Poetry

L‘architetto, stressato dai numerosi e facoltosi committenti nobili e borghesi, ante e post guerra, che pretendevano ville super accessoriate, lussuose di marmi, stucchi e dorature, comprò un convento isolato, diroccato e cupo per divertirsi a costruirci intorno architetture immaginarie, prive di ogni supporto consolidante, tanto che dopo alcuni anni già rovinavano invase dall’acqua e dalle piante ma tant’è che così gli piaceva: avveniva proprio il contrario di ciò che aveva dovuto fare in tanta parte della sua vita. Il complesso era un materico collage di monumenti in dimensioni ridotte captati da tutte le parti del mondo, dei ricordi assemblati in un unico spazio, teatro della vita e percorso esoterico, che metafisicamente dava la sensazione di spiazzamento, di luogo fantastico, materia e antimateria, prospettiva e fuga, sonoro e tombale… alla sua morte successe il nipote che si mise di buona lena a sistemare ciò che stava per cadere, dovette cominciare a fare le fondamenta a ciò, dopodiché continuò e tuttora continua, attraverso gli innumerevoli disegni e schizzi lasciati dall’immaginifico architetto, a costruire la Città, questa opera in fieri, opera aperta, simbolica, gotica, labirintica… il Nipote si è totalmente immerso nella sua realizzazione, è divenuto lui stesso macchina per immani magnitudine simulacra, sempre all’opera con i suoi muratori, estate e inverno: la grande macchina si espande, prende vita, respira con gli ampi polmoni, con le bocche dei mascheroni occhieggianti nella cavea del teatro, nei riflessi metafisici degli interni, nei laghetti pieni di ninfee, con il verde dei prati circondati e costretti da improbabili colonnati; è follia e arte suprema, ambigua e accattivante, varia con la luce e l’ombra, con la luna e il sole, la pioggia, la neve e il vento. Piante sempreverdi e fiori magnifici coronano l’insieme. Tutta questa macchina viene trasportata idealmente da una immensa madre terra, dea ctonia che come una polena dal seno proteso fende l’aria verso l’est, ad aspettare il sole per poi congiungersi e spirare in esso arsa dalla passione. Frotte di turisti visitano il luogo, vittime ingenue del sarcasmo intelligente del Nipote che si prende immancabilmente, ma a buon fine, gioco di loro.

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IN FIERI (Il volo della Sciamana) – 40

20 domenica Mar 2022

Posted by Lucia Marcucci in Scrittura

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Arte Contemporanea, Contemporary Art, Lucia Marcucci, Poesia Visiva, Scrittura, Visual Poetry

Imboccando una pista in disuso la si può percorrere con una certa difficoltà ma la meta è più vicina perché questa strada tutta buche e sassi è una scorciatoia per arrivare presto a quel vecchio borgo diroccato, invaso dall’edera e dalle ortiche le cui costruzioni in mattoni rossi oramai occhieggiano misteriosamente quasi si facessero largo a forza fra quell’intrico. Stormi di corvi parcheggiano su quelle rovinose cuspidi, poi si alzano improvvisamente in volo gracchiando a volontà e disegnando cerchi fra le nuvole basse. Greggi di turisti sono spaventati ma, con il naso all’insù, scattano immagini stupide, preziose testimonianze della loro insulsaggine e della loro idiota fiducia nei tour operators; già stanchi dei quattro passi che hanno dovuto fare per arrivare alle rovine, si raggruppano e si stringono tremanti, affamati e vocianti: chiedono acqua e salamini, patatine, birra, lasagne, vino, sedie e possibilmente anche letti. Non sanno, i meschini, cosa li aspetta: fra quelle rovine non c’è cibo, niente acqua, niente di niente, nemmeno un pisciatoio! Su molte pietre ci sono zecche a profusione lasciate dai ciuffi dei velli delle pecore, i malcapitati che si volessero sedere sarebbero assediati e succhiati da quei benedetti acari portatori di atroci malattie. Non che non lo meritassero stupidi e consumisti come sono, anzi più tormentati fossero e più contenti tornerebbero nelle loro case borghesi piene di fotografie, ricordini, rullini, CD, poster, ricamini, gingillini scaramantici. Un bel bestiario di sciocchezzuole! Così è, i tours cretini impazzano, sciami di zombi rimbecilliti invadono tutti i percorsi, le loro scorie intasano i tombini delle fogne, non c’è luogo risparmiato da questa peste, plastica e cacca, piscio e cartaccia, rullini e curegge… grassi culi imbottiti si srotolano per le strade, ciccia e involucri, cervellacci a pochi cents! Le rovine del vecchio borgo hanno, nonostante i piglianculi, resistito impavide all’assalto.

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IN FIERI (Il volo della Sciamana) – 39

28 lunedì Feb 2022

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Arte Contemporanea, Contemporary Art, Lucia Marcucci, Poesia Visiva, Scrittura, Visual Poetry

Bizzarro, bello e arruffato: il ragazzo era come tanti punk a bestia, papa boys, sciamannati regolari, alcolizzati di famiglia bene, drogati per non saper che fare e così via. Era bello e intelligente ma appunto, come tanti uguali a lui, si trastullava per le strade, stava con gli amici, gironzolava, non leggeva e neanche chattava. Una sera, sul far del tramonto, si alzò un vento furioso che sbatteva cartelloni, impalcature, alberi e tegole una delle quali cadde sulla testa del bel ragazzo sconclusionato; il forte colpo fu per lui come una scossa elettrica, subitaneo fu il risveglio, gli occhi gli si aprirono sul mondo circostante e videro tutto in modo diverso, cominciarono a osservare limpidamente, senza più i veli di nebbia che fino allora non glielo avevano permesso. Smise di essere punk, papa boys, drogato e alcolizzato, si riscrisse a ingegneria, andò perfino a Pittsburgh dove frequentò un corso di specializzazione di fisica quantistica in rapporto alla sociologia, tornò in Italia, stette per qualche tempo senza far niente… trovò lavoro da bidello in un asilo. Il colpo avuto anni addietro funzionò ancora: infatti fu, per tutta la sua vita, un bidello modello.

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Lucia Marcucci – Poesia Visiva

La mia poetica consiste, attraverso la parola e il segno, nella rielaborazione letteraria e pittorica, ma soprattutto critica, dei mass media (immagini, slogans, linguaggi variamente persuasori e mistificatori del sistema sociale contemporaneo).

My poetics consists, through the word and the sign, in the literary and pictorial, but above all critical, reworking of the mass media (images, slogans, variously persuasive and mystifying languages ​​of the contemporary social system).

Ma poétique consiste, à travers le mot et le signe, dans le remaniement littéraire et pictural, mais surtout critique, des médias de masse (images, slogans, langages diversement persuasifs et mystifiants du système social contemporain).

Meine Poetik besteht mittels Wort und Zeichen aus der literarischen und bildnerischen, vor allem aber kritischen Aufarbeitung der Massenmedien (Bilder, Parolen, unterschiedlich überzeugende und mystifizierende Sprachen des zeitgenössischen Gesellschaftssystems).

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