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Avrebbe visto veramente tutto ciò che il mondo geografico offre? A quella domanda la perplessità nei suoi occhi si tagliava greve con il coltello; eppure era orgogliosa dei suoi innumerevoli viaggi turistici corredati da annesse avventure ma all’interrogazione il vuoto cerebrale e lo sconcerto si evidenziava: come fare oramai, ché l’età era abbastanza avanzata, a colmare quelle tristi lacune? Certamente la collezione difettava di chissà quante cartoline, fotografie e souvenir che, nonostante la grave mancanza, quelle reperite si mostravano in bella vista sui vari scaffali della borghesissima, lucida e ordinatissima abitazione della poveretta. Il suo ambizioso racconto e le annesse memorie sul giro del mondo le stavano dando una grave delusione: le mancavano innumerevoli siti da visitare! Inoltre si era accorta che non aveva visto e visitato niente del suo paese; dietro l’angolo, c’era da giurarci, non sapeva quale meraviglia architettonica sorgeva, conteneva e rifletteva paradisi d’arte e sterminate biblioteche! Chincaglierie etniche incluse. Nessun passo in avanti aveva fatto il suo patrimonio culturale, la sua intelligenza era rimasta immobile, priva delle più basilari esperienze di vita vera, la sua percezione ferma alle immagini più banali, tipiche del pessimo gusto ridondante nel percorso turistico più frequentato. Le spiagge le aveva sfiorate con il piedino, l’acqua intravista così limpida e verde che era un peccato tuffarcisi, non c’era mai tempo di rilassarsi perché il tour incalzava… via, via che c’erano da scorgere tante altre cosette! Oramai gli occhioni spalancati non guizzavano vivaci ma erano opachi e stanchi di avere guardato senza capire.

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