Anarchism (1967) | collage su cartoncino | cm 35×25

© Riproduzione riservata
05 domenica Feb 2023
Posted Opere
inAnarchism (1967) | collage su cartoncino | cm 35×25
© Riproduzione riservata
01 mercoledì Feb 2023
Posted Scrittura
inA gioco fatto non si guarda per il sottile, bisogna prendere il risultato così com’è. Lo sapeva bene la Sciamana e ineluttabilmente non poteva far altro che guardare allibita quel che gli uomini terrestri avevano perpetrato e concluso. I suoi voli divenivano giorno giorno più pesanti, le sue ali faticavano a librarsi, l’aria era soffocante per tutte le polveri sottili che la impregnavano, le macchie solari si erano fatte più turbolente, i venti alisei sempre più rari. Volare per il cielo era un’impresa tutt’altro che inebriante ma restavano le cime dei ghiacciai dove l’aria rarefatta dava una leggera ubriachezza e lì la sciamana ritrovava il suo sorriso anzi le sue risate fragorose. Purtroppo nessuno la poteva sentire, nessuno la poteva vedere, solo qualche aereo frettoloso passava svelto, incurante della bianca pennuta un po’ spennacchiata, talvolta lo spostamento d’aria le toglieva qualcuna delle poche penne che ancora rimanevano sul suo corpo stanco. Non poteva fare nulla, i suoi telepoteri erano svaniti, i riti a base di fumo, sangue, danze, salitine rapide sulla scala per arrivare all’arcobaleno, smembramenti, seppellimenti e rianimazioni erano ormai solo nei suoi ricordi. Allora il gioco era proprio fatto? Qual era il risultato? Il significato dei suoi ininterrotti voli non se lo domandava, era spaventatissima di non potersi dare la risposta.
© Riproduzione riservata
25 mercoledì Gen 2023
Posted Opere
inIl dovere del dissenso (1974) | pennarello e collage su cartoncino | cm 21×15
© Riproduzione riservata
18 mercoledì Gen 2023
Posted Scrittura
inSuperiore a una quantità notevole di bravi, un tecnico informatico si prodigava giorno dopo giorno a riparare scanner, stampanti, computer, macchine fotografiche digitali e ogni altro repertorio inerente alle forme informatiche. Tant’è che in uno speciale momento restò incantato, ipnotizzato, basito davanti a uno di questi apparecchi infernali e, non riuscendo più a volgere lo sguardo, finì per essere un tutt’uno con la satanica macchina. Tentarono di staccarlo arrivando perfino a convocare i migliori chirurghi del momento ma non ci fu nulla da fare: era talmente incastrato e quasi incorporato in quella che era stata una stampante che risultava impossibile riuscire a separarli. La stampante aveva ripreso a stampare e non smetteva, anzi la sua funzione risultava diabolicamente perfetta: i lembi del povero corpo del tecnico erano vergati con i tanti caratteri: neretto, corsivo, bodoni, gotico… perfino colorati e diversificati nelle dimensioni, sembrava una piccola rotativa inistancabile, si riusciva persino a leggere le frasi che si evidenziavano spesso con il rosso. La frase più ricorrente era “a fare il bravo è il più bravo”. Presto iniziò a colare il sangue, la pelle della vittima era logorata sempre di più dal frenetico lavorio, cosicché divenendo sempre più sottile i vasi sanguigni schizzavavo divelti. Non c’era proprio niente da fare, rimaneva una pietosa sepoltura da dare a entrambi.
© Riproduzione riservata
11 mercoledì Gen 2023
Posted Archivio documenti
inTag
Achille Bonito Oliva, Antonino Russo, Antonio Bueno, Arte Contemporanea, Contemporary Art, Emilio Isgrò, Eugenio Miccini, Felice Piemontese, Gian Battista Nazzaro, Lamberto Pignotti, Libreria/Galleria Guida, Lucia Marcucci, Luciano Ori, Performances, Poesia Visiva, Silvio Loffredo, Visual Poetry
POESIA VISIVA / POESIE E NO 3 (1965) | Libreria/Galleria Guida | Napoli
POESIA VISIVA – Mostra a cura di Eugenio Miccini e Lamberto Pignotti. Artisti in mostra: Achille Bonito Oliva, Emilio Isgrò, Lucia Marcucci, Gian Battista Nazzaro, Luciano Ori, Felice Piemontese, Lamberto Pignotti, Antonino Russo.
POESIE E NO 3 – A cura di Eugenio Miccini e Lamberto Pignotti. Testi di Emilio Isgrò, Lucia Marcucci, Eugenio Miccini, Luciano Ori, Lamberto Pignotti. Azione pittorica di Antonio Bueno. Film-collage di Silvio Loffredo. Manifesti di Lucia Marcucci.
© Riproduzione riservata
03 martedì Gen 2023
Posted Opere
inUntitled (2013) | tessuto, trasferibili e acrilici su pvc | cm 45×45
© Riproduzione riservata
22 giovedì Dic 2022
Posted Scrittura
inUn messaggio quanto più è ordinato e comprensibile tanto più è prevedibile: ma in questo caso – poesie visive – la banalità del messaggio delle immagini dei rotocalchi e degli slogans della pubblicità è cambiata da un intervento esterno che come gesto viene a modificarne il significato. Se l’informazione è legata all’originalità e alla non-probabilità ci accorgiamo che certi particolari elementi di disordine accrescono l’informazione che apparirà di una inconsueta forma comunicativa per il modo singolare di usare il segnale (immagine/slogan) e dirottarne il senso. I mass-media vanno considerati come un insieme di stimoli presignificanti ed usati appunto perché già codificati come tali. Agendo su questo «sistema» con delle connotazioni di valore emozionale (accostamenti insoliti, ribaltamento dei «valori costituiti», ecc.), abbiamo lo scarto dalla norma e il raggiungimento di un certo quoziente entropico. Il messaggio si fa ambiguo e offre al fruitore molteplici referenze e relazioni.
The more ordered and comprehensible a message is, the more predictable it is: but in this case – visual poems – the banality of the message of the images of the magazines and of the advertising slogans has changed by an external intervention which as a gesture modifies its meaning. If the information is linked to originality and non-probability, we realize that certain particular elements of disorder increase the information that will appear in an unusual form of communication due to the singular way of using the signal (image/slogan) and diverting its meaning. The mass media must be considered as a set of presignifying stimuli and used precisely because they are already codified as such. By acting on this “system” with connotations of emotional value (unusual combinations, overturning of “constituted values”, etc.), we have the deviation from the norm and the achievement of a certain entropic quotient. The message becomes ambiguous and offers the user multiple references and relationships.
Lucia Marcucci – Nove stanze, Sampietro Editore, 1972
© Riproduzione riservata
13 martedì Dic 2022
Posted Opere
inPoesia in sogno (1992) | acrilici su tela | cm 52×52
© Riproduzione riservata
25 venerdì Nov 2022
Posted Opere
inFame coacta (1984) | collage e acrilici su cartoncino | cm 50×35
© Riproduzione riservata
15 martedì Nov 2022
Posted Scrittura
inAthánatos è stata sostituita da Thánatos, la parola dunque diviene acefala per la nostra eterna disperazione e i mass media ne vanno pazzi. Ogni giorno il dio video con il suo occhio lucente squarcia il semibuio della stanza e propina cataste di cadaveri sanguinolenti, torvi assassini, disastri naturali e no, spettacolosi funerali con grandi scrosci di applausi, la folla assetata di drammi. Il teatro è lì, a portata di stomaco, la ricerca del sangue continua nei programmi naturalistici: tigri, leoni, iene, dinghi, lupi, iguane, corvi, pulcini di aquila e chi ne ha più ne metta, sbranano a profusione le varie prede mostrando all’obbiettivo ravvicinato i brandelli di carne e le ossa in via di essere spolpate. Thánatos a gogò! Non mancano i racconti e le ricerche storiche sulle torture inflitte nei millenni con particolari dimostrazioni di incredibili inventive raccapriccianti. Queste ultime rimandano a musei disponibili degli attrezzi ad hoc, frequentatissimi, anzi gli unici che hanno l’incasso in attivo. Il sinistro applauso è la faccia della medaglia che risuona stridente o appagante nelle contraddizioni dei nostri piaceri, culti, abitudini e consumi. Di applausi si muore, si rigonfia, si imputridisce, si incarognisce: il dio video ne trabocca, rigurgita e vomita lo spellamento idiota di mani, mani non comandate dal cervello, mani rimbecillite dalla consuetudine; il silenzio spaventa, il silenzio è pensiero perciò sospetto, meglio il clamore becero, il rumore non lascia spazio e appaga le pecore che non si accorgono del vuoto cadendo una dopo l’altra nell’abisso.
© Riproduzione riservata