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LUCIA MARCUCCI

LUCIA MARCUCCI

Archivi tag: Romana Loda

IL VOLTO SINISTRO DELL’ARTE

22 sabato Lug 2023

Posted by Lucia Marcucci in Archivio documenti

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Tag

Arte Contemporanea, Contemporary Art, Dadamaino, Giosetta Fioroni, Grazia Varisco, Libera Mazzoleni, Lucia Marcucci, Lucia Pescador, Marina Apollonio, Mirella Bentivoglio, Nanda Vigo, Poesia Visiva, Renata Boero, Romana Loda, Sandra Sandri, Stephanie Oursler, Suzanne Santoro, Tomaso Binga, Valentina Berardinone, Verita Monselles, Visual Poetry

IL VOLTO SINISTRO DELL’ARTE (1977) | Galleria De Amicis Arte Moderna | Firenze

A cura di Romana Loda. Artiste in mostra: Marina Apollonio, Mirella Bentivoglio, Valentina Berardinone, Tomaso Binga, Renata Boero, Dadamaino, Giosetta Fioroni, Lucia Marcucci, Libera Mazzoleni, Verita Monselles, Stephanie Oursler, Lucia Pescador, Sandra Sandri, Suzanne Santoro, Grazia Varisco, Nanda Vigo.

Il volto sinistro dell’arte (1977)

© Riproduzione riservata | © All rights reserved | © Tous droits réservés | © Alle Rechte vorbehalten

Lucia Marcucci. POESIE E NO [testo curatoriale di Frida Carazzato]

10 sabato Giu 2023

Posted by Lucia Marcucci in Eventi

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Tag

Antonio Bueno, Arte Contemporanea, Contemporary Art, Emilio Isgrò, Enrico Sirello, Eugenio Miccini, Frida Carazzato, Giuseppe Chiari, Gruppo '70, Lamberto Pignotti, Lotta Poetica, Lucia Marcucci, Marcatrè, Mart, Mirella Bentivoglio, Museion, Paolo della Grazia, Paul de Vree, Poesia Visiva, Poesie e no, Romana Loda, Sarenco, Scrittura, Sylvano Bussotti, Tèchne, Visual Poetry

In un’Italia in pieno fermento da boom economico e che vibra assieme ad altri paesi per i movimenti studenteschi e pacifisti del ’68, gli artisti e le artiste non potevano certo esprimersi secondo i mezzi tradizionali, ma rispondono a questo movimento con un nuovo linguaggio tecnologico e puntando su una nuova definizione di interdisciplinarità. La parola acquista attenzione e diventa non solo un veicolo, ma si fa oggetto che può essere usato da chiunque – in particolare anche da chi prima ne era priva – e in spazi sempre diversi. È una parola poetica, perché poesis produce spazi, immagini, opere ma è anche altro. Una congiunzione semplice – e – ne amplia le possibilità. Poesie e no vede diverse albe nel 1963 in particolare una versione in un teatro di Livorno gestito da un padre gesuita. Si tratta di una performance in cui una giovane Lucia Marcucci che vive pienamente gli effetti del secondo dopoguerra, assieme a Giuseppe Chiari e Sylvano Busotti che ne curano la musica, Antonio Bueno, Lamberto Pignotti ed Eugenio Miccini con la regia di Enrico Sirello, mette in scena una poesia-spettacolo. Seguiranno altre presentazioni in giro per l’Italia, e altri interpreti-attori si aggiungeranno (per esempio Emilio Isgrò). In scena, oltre ai brani alternati da poesie, citazioni letterali e pubblicità raccolte in copioni, si aggiungono diversi oggetti, ma anche dei poster tecnologici di Marcucci che verranno strappati nel corso della performance. Il collage visivo e sonoro di Poesie e no, è da una parte una sorta di innesto della ricerca del linguaggio sulla scia della tradizione dada e futurista attuata dal Gruppo ’70, di cui Lucia Marcucci è stata parte. Ma è anche espressione dell’indole “non lineare” dell’artista che, come si legge nella sua biografia, afferma “le abitudini mi annoiano, sapere già cosa potrà succedere mi irrita, ho bisogno di pensieri avventurosi, anche nelle piccole cose di tutti i giorni”.

Lucia Marcucci – Passione e miliardi (1966) – Collezione Museion, Archivio di Nuova Scrittura

Poesie e no diventa così il titolo della mostra dedicata a Lucia Marcucci, nata a Firenze nel 1933, dove ancora vive, in occasione del suo novantesimo compleanno. Un focus che ripercorrere attraverso alcuni preziosi documenti originali provenienti dal suo archivio, l’attività di scrittrice e di membro fondativo del collettivo fiorentino Gruppo 70, fino alla sua attività artistica intrapresa in maniera indipendente sul linguaggio e la poesia visiva quando oramai il gruppo si sciolse e altri incontri caratterizzarono il percorso di Marcucci, come quello con Romana Loda o Mirella Bentivoglio. In questo senso la “e” presente nel titolo della mostra e nel titolo della serie di performance che si tennero dal 1963 al 1967, testimonia questo mescolamento tra cultura “alta” e cultura “bassa”, tra linguaggio letterario e quello della quotidianità e dei mezzi di comunicazione di massa, tra testo e immagine, tra pittura e collage, tra donna oggetto e donna che diventa soggetto, tragicità e ironia.
In questo percorso attraverso il ventennio 1960-1970 di produzione di Lucia Marcucci, che fa eco in maniera esemplare alle ricerche del nucleo più ampio di opere, edizioni e ricerche dell’Archivio di Nuova Scrittura donato da Paolo della Grazia alle collezioni di Museion e MART, un accento particolare è dato alla modalità con cui l’artista ha lavorato con la parola. Per questo motivo oltre alle opere più iconiche di Marcucci quali sono i collage, la sua attività di scrittrice e di performer è portata nella mostra sullo stesso piano. Trovano così spazio le riviste con i suoi contributi, da “Tèchne” fondata da Eugenio Miccini come laboratorio dello sperimentalismo verbo-visivo, “Marcatrè” rivista di cultura contemporanea legata al Gruppo 63 a “Lotta Poetica”, fondata da Sarenco e Paul De Vree con l’obiettivo di diffondere la poesia visiva e le più recenti sperimentazioni poetiche a livello internazionale. Inoltre, le sue poesie pubblicate anche in altre raccolte, gli strumenti che hanno permesso la creazione delle cinepoesie e i bozzetti preparatori per le successive tele emulsionate o i cartelli stradali veri e propri ready-made modificati a favore della poesia. L’esplorazione della parola nelle sue diverse declinazioni parte sempre e comunque da un inequivocabile atteggiamento critico e contestatore, a volte marcatamente militante eppure, sempre ironico e libero. Queste caratteristiche hanno ispirato il display della mostra curato dallo studio grafico bruno di Venezia, che volutamente definisce uno spazio per poi attuare uno spostamento e una fuoriuscita.

Lucia Marcucci – Il paesaggio falso (1976)

Si collocano invece in un’altra parentesi temporale più vicina ai giorni nostri, le opere esposte al Piccolo Museion – Cubo Garutti. Si tratta di immagini iconiche della storia dell’arte stampate su tela e arricchite da interventi pittorici che giocano con queste immagini ampliando la loro espropriazione da parte della cultura di massa.

Testo e cura: Frida Carazzato

MUSEION, Bolzano/Bozen, 09.06.2023 – 03.09.2023

© Riproduzione riservata

“Coazione a mostrare” Omaggio a Romana Loda

27 domenica Set 2020

Posted by Lucia Marcucci in Eventi

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Arte Contemporanea, Contemporary Art, Ketty La Rocca, Lucia Marcucci, Mirella Bentivoglio, Poesia Visiva, Raffaella Perna, Romana Loda, Scrittura, Tomaso Binga, Visual Poetry

Le gallerie bresciane Galleria dell’Incisione e APALAZZOGALLERY rendono omaggio con due mostre parallele a Romana Loda, coraggiosa gallerista scomparsa nel 2010, che dagli anni Settanta ha svolto a Brescia un ruolo fondamentale nella valorizzazione dell’arte femminile.

“Le sue scelte curatoriali — scrive in catalogo Raffaella Perna — hanno contribuito a denunciare l’assenza delle donne nel contesto dell’arte italiana, e a porre in evidenza come tale emarginazione non fosse un dato naturale e immutabile, ma, viceversa, fosse legata a precise condizioni storiche, sociali e culturali”.

Prendendo spunto da “Coazione a mostrare”, prima mostra di sole donne organizzata da Romana Loda nel 1974, la Galleria presenta una scelta di lavori storici di:

Mirella Bentivoglio, Tomaso Binga, Carla Cerati, Betty Danon, Amelia Etlinger, Elisabetta Gut, Ketty La Rocca, Lucia Marcucci, Verìta Monselles, Gina Pane, Berty Skuber.

Lucia Marcucci – Ma opere di bene (1972) © Riproduzione riservata

Una selezione di artiste “che hanno esposto nelle numerose mostre curate da Loda, in spazi pubblici e privati o nella sua galleria, e che con lei hanno condiviso progetti artistici e spesso esperienze di vita. Ma che soprattutto, come lei, hanno avvertito l’urgenza di impegnarsi fino in fondo nel mondo dell’arte, in un momento storico in cui in Italia essere donna e artista, come confida Ketty La Rocca a Lucy Lippard nel 1975, era ancora «di una difficoltà incredibile»”.

Le mostre sono accompagnate da un catalogo con testo di Raffaella Perna.

INAUGURAZIONE: Sabato 3 ottobre 2020, ore 18:00

Brescia 03 ottobre — 25 novembre 2020

Ricerca

Lucia Marcucci – Poesia Visiva

La mia poetica consiste, attraverso la parola e il segno, nella rielaborazione letteraria e pittorica, ma soprattutto critica, dei mass media (immagini, slogans, linguaggi variamente persuasori e mistificatori del sistema sociale contemporaneo).

My poetics consists, through the word and the sign, in the literary and pictorial, but above all critical, reworking of the mass media (images, slogans, variously persuasive and mystifying languages ​​of the contemporary social system).

Ma poétique consiste, à travers le mot et le signe, dans le remaniement littéraire et pictural, mais surtout critique, des médias de masse (images, slogans, langages diversement persuasifs et mystifiants du système social contemporain).

Meine Poetik besteht mittels Wort und Zeichen aus der literarischen und bildnerischen, vor allem aber kritischen Aufarbeitung der Massenmedien (Bilder, Parolen, unterschiedlich überzeugende und mystifizierende Sprachen des zeitgenössischen Gesellschaftssystems).

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