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LUCIA MARCUCCI

LUCIA MARCUCCI

Archivi tag: Mirella Bentivoglio

BOOKS AS ART – I libri, le artiste

27 giovedì Feb 2025

Posted by Lucia Marcucci in Eventi

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Anna Esposito, Arte Contemporanea, Betty Danon, Contemporary Art, Elisabetta Gut, Franca Sonnino, Francesca Cataldi, Gisella Meo, Irma Blank, Ketty La Rocca, Lia Drei, Lucia Marcucci, Maria Lai, Mirella Bentivoglio, MUAAC, Paolo Cortese, Poesia Visiva, Tomaso Binga, Visual Poetry

La mostra BOOK AS ART. I libri, Le artiste, terza tappa di un progetto pluriennale promosso dal MUACC, Museo universitario delle arti e delle culture contemporanee di Cagliari in collaborazione con la Gramma_Epsilon Gallery di Atene, indaga la centralità assunta dal libro – inteso nella sua dimensione sia formale sia concettuale – nella ricerca artistica delle donne a partire dagli anni Settanta del Novecento, in particolare dalla seminale esposizione Materializzazione del linguaggio, curata da Mirella Bentivoglio nell’ambito della Biennale di Venezia del 1978. Nel titolo ideato da Bentivoglio vengono avvicinati, fondendosi, due universi, quello del Logos, il linguaggio, e quello di Mater, la materia: due contrapposte dimensioni dialoganti in singolari testimonianze poetiche.

BOOK AS ART. I libri, Le artiste

BOOK AS ART. I libri, Le artiste, a cura di Simona Campus e Paolo Cortese presenta opere di Ketty La Rocca,  Mirella Bentivoglio, Maria Lai, Elisabetta Gut, Gisella Meo,  e molte altre imprescindibili autrici della storia dell’arte contemporanea.  Le opere storiche, esposte nel tempo in alcune delle più autorevoli sedi museali nazionali e internazionali, vengono messe in relazione a realizzazioni più recenti e ai lavori di artiste di generazioni successive che continuano ad esplorare le molteplici possibilità del libro come espressione della loro arte e dell’interazione tra codice visivo e codice verbale.

Lucia Marcucci – Imago Imago (1991)

Si snoda, lungo il percorso espositivo, un ricco palinsesto di piccoli-grandi capolavori, che muove dalla fine degli anni Sessanta e i primissimi anni Settanta – al 1971 data In Principio Erat, di Ketty La Rocca, le cui immagini sono linguaggio fotografico e performativo insieme – per giungere alla più stretta contemporaneità. Molte delle opere sono fondative di un alfabeto teso a spezzare i lacci e le insidie del patriarcato, come Tempo presente, di Tomaso Binga, del 1977. Alcune furono in mostra a Venezia, nel 1978: è il caso di Leviatan, libro-scultura di Gisella Meo, e Iperipotenusa di Lia Drei. Del 1978 è il Libro scalpo di Maria Lai, elaborato a partire dal Volume-oggetto, anch’esso esposto in “Materializzazione del Linguaggio”. Del 1991 è Imago Imago, straordinario libro di Lucia Marcucci, pioniera della Poesia Visiva, rappresentata anche dal quasi coevo Afasia (1992). Altre opere, più recenti, testimoniano la vitalità delle ricerche delle autrici storiche lungo il corso del tempo, come nel caso di Francesca Cataldi e Franca Sonnino, che tornano entrambe al MUACC, Sonnino con Il Libro della Guerra, datato 2024, emblematicamente riferito al drammatico scenario internazionale dei nostri giorni. Le autrici storiche sono messe a confronto con le artiste delle più recenti generazioni e di differenti nazionalità – tra loro Astra Papachristodoulou, Maria Jole Serreli, Giulia Spernazza – esponenti dell’area concettuale, verbo-visiva e della fiber art, che continuano a esplorare, da differenti punti di vista e coerentemente con le proprie scelte di poetica, le infinite potenzialità del libro come forma di relazione, come presa di posizione e rivendicazione. Una rivendicazione di libertà, prima di tutto.

Artiste

Marilla Battilana, Mirella Bentivoglio, Tomaso Binga, Irma Blank, Anna Boschi, Francesca Cataldi, Betty Danon, Chiara Diamantini, Neide Dias de Sá, Lia Drei, Anna Esposito, Fernanda Fedi, Ileana Florescu, Coco Gordon, Elisabetta Gut, Marianna Karava, Susanne Kessler, Maria Lai, Rosanna Lancia, Liliana Landi, Ketty La Rocca, Carolina Lombardi, Virginia Lorenzetti, Sara Lovari, Lucia Marcucci, Gisella Meo, Patrizia Molinari, Aurèlia Muñoz, Elly Nagaoka, Riri Negri, Francesca Nicchi, Giulia Niccolai, Antonietta Orsatti, Luana Perilli, Astra Papachrisodoulou, Renata Prunas, Betty Radin, Franca Rovigatti, Anna Maria Sacconi, Giovanna Sandri, Alba Savoi, Marilena Scavizzi, Evelina Schatz, Greta Schödl, Maria Jole Serreli, Franca Sonnino, Giulia Spernazza, Chima Sunada, Dora Tass, Salette Tavares, Anna Torelli, Anna Uncini.

Museo Universitario delle Arti e Culture contemporanee di Cagliari (MUAAC)

Cagliari | 05/12/2024 – 28/03/2025

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Facile ironia. L’ironia nell’arte italiana tra XX e XXI secolo

25 martedì Feb 2025

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Adriano Spatola, Aldo Mondino, Alighiero Boetti, Arte Contemporanea, Carla Accardi, Contemporary Art, Gino De Dominicis, Giosetta Fioroni, Giuseppe Chiari, Ketty La Rocca, Lia Drei, Lucia Marcucci, MAMbo, Maurizio Cattelan, Michelangelo Pistoletto, Mirella Bentivoglio, Nanni Balestrini, Piero Manzoni, Poesia Visiva, Tomaso Binga, Vincenzo Agnetti, Visual Poetry

La dimensione ironica carica di potere immaginativo di Bruno Munari, l’irriverenza di Piero Manzoni, la vertigine del paradosso di Gino De Dominicis. L’ironia si intreccia con la sfera politica con Piero Gilardi e Michelangelo Pistoletto, la sfida agli stereotipi femminili di Tomaso Binga e Mirella Bentivoglio, la sperimentazione linguistica del nonsense di Adriano Spatola e Giulia Niccolai. Con Maurizio Cattelan, Paola Pivi e Francesco Vezzoli l’accostamento contraddittorio tra soggetti e situazioni sfrutta l’ironia per svelare le incongruenze del presente, mentre Chiara Fumai e Italo Zuffi con le loro opere smascherano le regole non scritte del sistema dell’arte. E poi ancora il duo artistico Eva e Franco Mattes che, attingendo al linguaggio dei meme diffusi in modo massivo sul web, rivelano una forma umoristica che caratterizza oggi la rete.

Pensata per gli spazi della Sala delle Ciminiere, con più di 100 opere e documenti d’archivio di oltre 70 artisti, l’esposizione attraversa un arco di tempo di circa settant’anni – dagli anni Cinquanta a oggi – proponendosi di ripercorrere la storia dell’arte italiana tramite il tema dell’ironia.

Già nel mondo antico con la figura di Socrate, l’ironia è “l’arte di fare domande”: uno strumento del tutto unico, che permette all’essere umano di avere uno sguardo più lucido e disincantato sulla realtà, poiché in grado di svelarne anomalie e contraddizioni. Tramite giochi umoristici, parodie e battute di spirito l’ironia diventa anche antidoto, alternativa divertente e arguta per proteggere l’essere umano da ciò che lo affligge.

Ironico di per sé, il titolo della mostra richiama infatti l’apparente semplicità del fenomeno svelandone al contempo l’intrinseca complessità. Una contraddizione che diventa gioco a tutti gli effetti e che invita il pubblico a interrogarsi sulla natura del linguaggio, sui luoghi comuni che lo accompagnano e, allo stesso tempo, sul modo in cui questi influenzano la nostra osservazione e interpretazione del mondo che ci circonda.

Artiste e artisti italiani di più generazioni hanno condiviso una strategia estetica ed esistenziale anti-tragica che abbraccia lo “scherzo cosmico” della realtà.
Questo contesto critico e immaginativo è raccontato in mostra dallo sviluppo di macro-aree tematiche, utili nell’illustrare le diverse declinazioni dell’ironia e la trans-storicità del fenomeno: il paradosso, il suo legame con il gioco, l’ironia come arma femminista di criticaal patriarcato e all’ordine sociale italiano, la sua relazione con la mobilitazione politica, l’ironia come forma di critica istituzionale, come pratica di nonsense e infine come dark humor.

Artiste e artisti in mostra
Carla Accardi, Vincenzo Agnetti, Enrico Baj, Nanni Balestrini, Riccardo Baruzzi, Mirella Bentivoglio, Tomaso Binga, Luther Blissett, Alighiero Boetti, Monica Bonvicini, Benni Bosetto, Marcella Campagnano, Maurizio Cattelan, Guendalina Cerruti, Giuseppe Chiari, Daniela Comani, Roberto Cuoghi, Giorgio De Chirico, Giuseppe De Mattia, Gino De Dominicis, Antonio Donghi, Donne/Immagine/Creatività, Lia Drei, Pablo Echaurren, Roberto Fassone, Lara Favaretto, Giosetta Fioroni, Chiara Fumai, Alberto Garutti, Aldo Giannotti, Piero Gilardi, Piero Golia, Gruppo XX, Ketty La Rocca, Sergio Lombardo, Arrigo Lora Totino, Lina Mangiacapre, Piero Manzoni, Lucia Marcucci, Eva Marisaldi, Eva & Franco Mattes, Fabio Mauri, Maurizio Mercuri, Marisa Merz, Aldo Mondino, Liliana Moro, Bruno Munari, Giulia Niccolai, Valerio Nicolai, Giancarlo Norese, Luigi Ontani, Rosa Panaro, Clemen Parrocchetti, Pino Pascali, Diego Perrone, Cesare Pietroiusti, Marinella Pirelli, Michelangelo Pistoletto, Paola Pivi, Lisa Ponti, Emilio Prini, Carol Rama, Silvia Rosi, Cinzia Ruggeri, Salvo, Alberto Savinio, Greta Schödl, Lorenzo Scotto di Luzio, Enrico Scuro, Davide Sgambaro, Adriano Spatola, Aldo Spoldi, Alessandra Spranzi, Valentina Tanni, Federico Tosi, Franco Vaccari, Francesco Vezzoli, Patrizia Vicinelli, Italo Zuffi.

A cura di Lorenzo Balbi e Caterina Molteni

Galleria d’Arte Moderna di Bologna – MAMbo | Bologna | 6/02/2025 – 7/10/2025

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IL VOLTO SINISTRO DELL’ARTE

22 sabato Lug 2023

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Arte Contemporanea, Contemporary Art, Dadamaino, Giosetta Fioroni, Grazia Varisco, Libera Mazzoleni, Lucia Marcucci, Lucia Pescador, Marina Apollonio, Mirella Bentivoglio, Nanda Vigo, Poesia Visiva, Renata Boero, Romana Loda, Sandra Sandri, Stephanie Oursler, Suzanne Santoro, Tomaso Binga, Valentina Berardinone, Verita Monselles, Visual Poetry

IL VOLTO SINISTRO DELL’ARTE (1977) | Galleria De Amicis Arte Moderna | Firenze

A cura di Romana Loda. Artiste in mostra: Marina Apollonio, Mirella Bentivoglio, Valentina Berardinone, Tomaso Binga, Renata Boero, Dadamaino, Giosetta Fioroni, Lucia Marcucci, Libera Mazzoleni, Verita Monselles, Stephanie Oursler, Lucia Pescador, Sandra Sandri, Suzanne Santoro, Grazia Varisco, Nanda Vigo.

Il volto sinistro dell’arte (1977)

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BOOKS AS ART [English version]

15 giovedì Giu 2023

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Alba Savoi, Anna Boschi, Anna Esposito, Anna Maria Sacconi, Anna Torelli, Anna Uncini, Arte Contemporanea, Aurelia Muñoz, Betty Radin, Carla Vasio, Chiara Diamantini, Chima Sunada, Contemporary Art, Elisabetta Gut, Elly Nagaoka, Evangelía Biza, Fernanda Fedi, Franca Sonnino, Francesca Cataldi, Gisella Meo, Giulia Niccolai, Giulia Spernazza, Gramma_Epsilon Gallery, Greta Schödl, Irma Blank, Lia Drei, Lucia Marcucci, Maria Jole Serreli, Maria Lai, Marilena Scavizzi, Marilla Battilana, Mirella Bentivoglio, Paolo Cortese, Patrizia Molinari, Poesia Visiva, Renata Prunas, Rosanna Lancia, Saletta Tavares, Susanne Kessler, Virginia Lorenzetti, Visual Poetry

“Of all man’s instruments, the most wondrous, no doubt, is the book. The other instruments are extensions of his body. The microscope, the telescope, are extensions of his sight; the telephone is the extension of his voice; then we have the plow and the sword, extensions of the arm. But the book is something else altogether: the book is an extension of memory and imagination.”
(Jorge Luis Borges)

Gramma_Epsilon – Books as Art (Athens)

From June 15th to October 20th, Gramma_Epsilon Gallery in Athens presents the group exhibition “Books as Art” curated by Paolo Cortese. The exhibition, dedicated to the book as a form of art, showcases works of female artists from different generations and nationalities. Concrete and verbo-visual works that date back to the 1960s are placed in a dialogue with works by artists of later generations who continue to explore the multiple possibilities of the book as an expression of their art.

In the terminology established by Mirella Bentivoglio in the 1980s and 1990s during numerous group exhibitions dedicated to this particular form of artistic expression, ‘librista’  is used as a term that describes an artist who produces book-objects, the artist who is inspired by the form and the meaning of the book. Two universes are being put together: that of Logos, the language, which the works represent through their form, and that of the Mater, the matter, which the works celebrate through their substance. Two opposing dimensions that emerge in singular, communicative and silent poetic testimonies. 

“In this era of the computer, in which the book has declined as a medium of verbal communication, its symbolism engraved in the subconscious renders it a new vehicle for global communication. In such a way the book-object has truly broken all customs and it is not known anymore whether it is a theme, a technique, a support or a movement. In a participatory and questioning way, it seems to indicate a general awareness of a new iconography of the Logos, which the human of our time recognizes and communicates”, writes Mirella Bentivoglio in 1990 when presenting a historical exhibit dedicated to ‘Librismo’ at the Art Duchamp Gallery in Cagliari. Furthermore, “they are volumes in both senses of the word; volumes considering their physicality. No longer vehicles of language, the books are symbols of the book; they dig deep into the psyche and find the archetype of the tables of the law. Books that undergo transformation in terms of form, structure, matter, giving rise to plastic-poetic circuits. Linguistic objects which by association move the work from the field of art to the suddenly complementary field of poetry”.

Brooks As Art

The works exhibited in Athens are three-dimensional, inspired by the book and the page, created by more than thirty international female artists from the area of conceptual, verbal, visual and fiber art of different countries and generations. Captivating and communicative works, realized in diverse materials, which are capable of bringing together with immediacy the world of the words with the universe of the materiality. Many works in this exhibition are historical examples and have been exhibited in the most prestigious museum venues. For the most part, they are unique pieces, together with examples of special editions.

Lucia Marcucci – Afasia (1992)

During the opening, Maria Jole Serreli, a fiber artist from Sardinia, will realize her performance ‘The Forever Books’: ten books, containers of word and real stories, dressed in dreams, will be sealed forever preserving the memory of the intimate story of whoever owned them.

Artists: Marilla Battilana, Mirella Bentivoglio, Tomaso Binga, Evangelía Biza, Irma Blank, Anna Boschi, Francesca Cataldi, Chiara Diamantini, Lia Drei, Anna Esposito, Elisabetta Gut, Fernanda Fedi, Susanne Kessler, Maria Lai, Rosanna Lancia, Virginia Lorenzetti, Lucia Marcucci, Gisella Meo, Patrizia Molinari, Aurelia Muñoz, Elly Nagaoka, Giulia Niccolai, Renata Prunas, Betty Radin, Anna Maria Sacconi, Alba Savoi, Marilena Scavizzi, Greta Schödl, Maria Jole Serreli, Franca Sonnino, Giulia Spernazza, Chima Sunada, Saletta Tavares, Anna Torelli, Anna Uncini, Carla Vasio.

Curated by Paolo Cortese

Gramma_Epsilon Gallery, Athens, 15th June – 20th October, 2023

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BOOKS AS ART

15 giovedì Giu 2023

Posted by Lucia Marcucci in Eventi

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Alba Savoi, Anna Boschi, Anna Esposito, Anna Maria Sacconi, Anna Torelli, Anna Uncini, Arte Contemporanea, Aurelia Munoz, Betty Radin, Chiara Diamantini, Chima Sunada, Contemporary Art, Elisabetta Gut, Elly Nagaoka, Evangelía Biza, Fernanda Fedi, Franca Sonnino, Francesca Cataldi, Gisella Meo, Giulia Niccolai, Giulia Spernazza, Gramma_Epsilon Gallery, Greta Schödl, Irma Blank, Lia Drei, Lucia Marcucci, Maria Jole Serreli, Maria Lai, Marilena Scavizzi, Marilla Battilana, Mirella Bentivoglio, Paolo Cortese, Patrizia Molinari, Paula Claire, Poesia Visiva, Renata Prunas, Rosanna Lancia, Saletta Tavares, Susanne Kessler, Tomaso Binga, Virginia Lorenzetti, Visual Poetry

“Il libro è senza dubbio il più stupefacente tra gli strumenti costruiti dall’uomo. Gli altri sono estensione del suo corpo: il microscopio, il telescopio sono estensioni della sua vista, il telefono e la radio estensioni della sua voce, l’aratro, la fionda e il missile estensioni del braccio; ma il libro è un’estensione della memoria e dell’immaginazione” (Jorge Luis Borges)

Gramma_Epsilon – Books as Art (Athens)

Dal 15 Giugno al 20 Ottobre 2023 si tiene presso la Galleria Gramma_Epsilon di Atene una mostra dal titolo “Books as Art” a cura di Paolo Cortese.
In questa rassegna, dedicata la libro come forma di arte, sono messi a confronto lavori di artiste di diverse generazioni e nazionalità. Lavori concretisti e verbo-visuali risalenti agli anni ’60 sono messi in relazione a lavori di artiste di generazioni successive che continuano ad esplorare le molteplici possibilità del libro come espressione della loro arte.
Nella terminologia istituita da Mirella Bentivoglio lungo gli anni Ottanta e Novanta nel corso di numerose rassegne dedicate a questa particolare branca dell’espressione, si fa riferimento al “librista” come all’artista produttore di libri-oggetto, ossia un artista che si ispira alla forma e al significato del libro. Si sommano in sé due universi: quello del Logos, il linguaggio, che rappresentano nella loro forma, e quella di Mater, la materia, che celebrano nella loro sostanza. Due contrapposte dimensioni, che si fondono in singolari, comunicative e silenziose testimonianze poetiche.
“In quest’era del computer, in cui il libro sta per tramontare come medium di comunicazione verbale, la sua simbolicità incisa nell’inconscio lo porta a divenire un nuovo convenuto veicolo di comunicazione globale. Così il libro-oggetto ha veramente rotto tutte le consuetudini e non si sa più se è un tema, una tecnica, un supporto o un movimento. In modo partecipe e interrogativo esso sembra indicare una generale presa di coscienza di una nuova iconografia del logos, nella quale si riconosce e comunica l’uomo del nostro tempo.” scrive Mirella Bentivoglio nel 1990 presentando una storica mostra dedicata al “Librismo” presso la Galleria Art Duchamp a Cagliari. E ancora “Sono volumi nei due sensi della parola; volumi considerati nella loro fisicità. Non più meri veicoli del linguaggio, sono libri simboli del libro; scavano nel profondo della psiche e vi ritrovano l’archetipo delle tavole della legge. Libri che subiscono trasformazioni a livello di forma, struttura, materia, dando luogo a corto circuitazioni plastico-poetiche. Oggetti linguistici, che per associazione spostano l’opera dal piano dell’arte al piano improvvisamente complementare della poesia.”
Saranno in esposizione ad Atene opere tridimensionali ispirate al libro e alla pagina di oltre trenta artiste internazionali esponenti dell’area concettuale, verbo visuale e della fiber art di paesi e generazioni diverse. Opere captanti, comunicative, realizzate in materiali diversi, capaci di sposare con immediatezza il mondo della parola all’universo dell’esistenza.

Brooks as Art

Molte opere di questa mostra sono esempi storici e sono stati esposti nelle più prestigiose sedi museali. Per la maggior parte sono pezzi unici, ma insieme ad esemplari di stretta numerazione.

Lucia Marcucci – Afasia (1992)

Artiste in mostra: Marilla Battilana, Mirella Bentivoglio, Tomaso Binga, Evangelía Biza, Irma Blank, Anna Boschi, Francesca Cataldi, Chiara Diamantini, Lia Drei, Anna Esposito, Elisabetta Gut, Fernanda Fedi, Susanne Kessler, Maria Lai, Rosanna Lancia, Virginia Lorenzetti, Lucia Marcucci, Gisella Meo, Patrizia Molinari, Aurelia Muñoz, Elly Nagaoka, Giulia Niccolai, Renata Prunas, Betty Radin, Anna Maria Sacconi, Alba Savoi, Marilena Scavizzi, Greta Schödl, Maria Jole Serreli, Franca Sonnino, Giulia Spernazza, Chima Sunada, Saletta Tavares, Anna Torelli, Anna Uncini, Carla Vasio.

A cura di Paolo Cortese

Gramma_Epsilon Gallery, Atene, 15 Giugno – 20 Ottobre, 2023

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Lucia Marcucci. POESIE E NO [testo curatoriale di Frida Carazzato]

10 sabato Giu 2023

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Antonio Bueno, Arte Contemporanea, Contemporary Art, Emilio Isgrò, Enrico Sirello, Eugenio Miccini, Frida Carazzato, Giuseppe Chiari, Gruppo '70, Lamberto Pignotti, Lotta Poetica, Lucia Marcucci, Marcatrè, Mart, Mirella Bentivoglio, Museion, Paolo della Grazia, Paul de Vree, Poesia Visiva, Poesie e no, Romana Loda, Sarenco, Scrittura, Sylvano Bussotti, Tèchne, Visual Poetry

In un’Italia in pieno fermento da boom economico e che vibra assieme ad altri paesi per i movimenti studenteschi e pacifisti del ’68, gli artisti e le artiste non potevano certo esprimersi secondo i mezzi tradizionali, ma rispondono a questo movimento con un nuovo linguaggio tecnologico e puntando su una nuova definizione di interdisciplinarità. La parola acquista attenzione e diventa non solo un veicolo, ma si fa oggetto che può essere usato da chiunque – in particolare anche da chi prima ne era priva – e in spazi sempre diversi. È una parola poetica, perché poesis produce spazi, immagini, opere ma è anche altro. Una congiunzione semplice – e – ne amplia le possibilità. Poesie e no vede diverse albe nel 1963 in particolare una versione in un teatro di Livorno gestito da un padre gesuita. Si tratta di una performance in cui una giovane Lucia Marcucci che vive pienamente gli effetti del secondo dopoguerra, assieme a Giuseppe Chiari e Sylvano Busotti che ne curano la musica, Antonio Bueno, Lamberto Pignotti ed Eugenio Miccini con la regia di Enrico Sirello, mette in scena una poesia-spettacolo. Seguiranno altre presentazioni in giro per l’Italia, e altri interpreti-attori si aggiungeranno (per esempio Emilio Isgrò). In scena, oltre ai brani alternati da poesie, citazioni letterali e pubblicità raccolte in copioni, si aggiungono diversi oggetti, ma anche dei poster tecnologici di Marcucci che verranno strappati nel corso della performance. Il collage visivo e sonoro di Poesie e no, è da una parte una sorta di innesto della ricerca del linguaggio sulla scia della tradizione dada e futurista attuata dal Gruppo ’70, di cui Lucia Marcucci è stata parte. Ma è anche espressione dell’indole “non lineare” dell’artista che, come si legge nella sua biografia, afferma “le abitudini mi annoiano, sapere già cosa potrà succedere mi irrita, ho bisogno di pensieri avventurosi, anche nelle piccole cose di tutti i giorni”.

Lucia Marcucci – Passione e miliardi (1966) – Collezione Museion, Archivio di Nuova Scrittura

Poesie e no diventa così il titolo della mostra dedicata a Lucia Marcucci, nata a Firenze nel 1933, dove ancora vive, in occasione del suo novantesimo compleanno. Un focus che ripercorrere attraverso alcuni preziosi documenti originali provenienti dal suo archivio, l’attività di scrittrice e di membro fondativo del collettivo fiorentino Gruppo 70, fino alla sua attività artistica intrapresa in maniera indipendente sul linguaggio e la poesia visiva quando oramai il gruppo si sciolse e altri incontri caratterizzarono il percorso di Marcucci, come quello con Romana Loda o Mirella Bentivoglio. In questo senso la “e” presente nel titolo della mostra e nel titolo della serie di performance che si tennero dal 1963 al 1967, testimonia questo mescolamento tra cultura “alta” e cultura “bassa”, tra linguaggio letterario e quello della quotidianità e dei mezzi di comunicazione di massa, tra testo e immagine, tra pittura e collage, tra donna oggetto e donna che diventa soggetto, tragicità e ironia.
In questo percorso attraverso il ventennio 1960-1970 di produzione di Lucia Marcucci, che fa eco in maniera esemplare alle ricerche del nucleo più ampio di opere, edizioni e ricerche dell’Archivio di Nuova Scrittura donato da Paolo della Grazia alle collezioni di Museion e MART, un accento particolare è dato alla modalità con cui l’artista ha lavorato con la parola. Per questo motivo oltre alle opere più iconiche di Marcucci quali sono i collage, la sua attività di scrittrice e di performer è portata nella mostra sullo stesso piano. Trovano così spazio le riviste con i suoi contributi, da “Tèchne” fondata da Eugenio Miccini come laboratorio dello sperimentalismo verbo-visivo, “Marcatrè” rivista di cultura contemporanea legata al Gruppo 63 a “Lotta Poetica”, fondata da Sarenco e Paul De Vree con l’obiettivo di diffondere la poesia visiva e le più recenti sperimentazioni poetiche a livello internazionale. Inoltre, le sue poesie pubblicate anche in altre raccolte, gli strumenti che hanno permesso la creazione delle cinepoesie e i bozzetti preparatori per le successive tele emulsionate o i cartelli stradali veri e propri ready-made modificati a favore della poesia. L’esplorazione della parola nelle sue diverse declinazioni parte sempre e comunque da un inequivocabile atteggiamento critico e contestatore, a volte marcatamente militante eppure, sempre ironico e libero. Queste caratteristiche hanno ispirato il display della mostra curato dallo studio grafico bruno di Venezia, che volutamente definisce uno spazio per poi attuare uno spostamento e una fuoriuscita.

Lucia Marcucci – Il paesaggio falso (1976)

Si collocano invece in un’altra parentesi temporale più vicina ai giorni nostri, le opere esposte al Piccolo Museion – Cubo Garutti. Si tratta di immagini iconiche della storia dell’arte stampate su tela e arricchite da interventi pittorici che giocano con queste immagini ampliando la loro espropriazione da parte della cultura di massa.

Testo e cura: Frida Carazzato

MUSEION, Bolzano/Bozen, 09.06.2023 – 03.09.2023

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ECCENTRICA. Le collezioni del Centro Pecci

27 sabato Mag 2023

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Alighiero Boetti, Andy Warhol, Anish Kapoor, Arte Contemporanea, Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci, Contemporary Art, Gerhard Richter, Jannis Kounellis, Julian Schnabel, Ketty La Rocca, Lucia Marcucci, Lucio Fontana, Mimmo Paladino, Mirella Bentivoglio, Paul Etienne Lincoln, Poesia Visiva, Silvia Mejía, Verita Monselles, Visual Poetry

Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci presenta Eccentrica. Le collezioni del Centro Pecci: un percorso spiazzante, aperto al pubblico a partire dal 6 maggio 2023, che rilegge le opere raccolte dal Centro, selezionandone oltre 50 tra le circa 1200 acquisite o donate dal 1988 a oggi. Fontana, Boetti, Warhol, Richter, Kounellis, Bonvicini, Schnabel e Fumai, questi alcuni dei grandi artisti presenti nella collezione.

Per la prima volta un’ala degli spazi espositivi viene dedicata in modo permanente alla presentazione delle collezioni. Firma il progetto del display lo studio Formafantasma secondo criteri di sostenibilità e accessibilità, tematiche che ispirano l’azione di direzione artistica nella proposta del Centro. L’Ala grande Nio (dall’architettura realizzata nel 2016 da Maurice Nio) si trasforma così in un luogo ancora più inedito per vivere il Centro Pecci, raccontare Prato e conoscere l’arte contemporanea dal dopoguerra a oggi.

Artisti in esposizione: Vito Acconci, Archizoom, Stefano Arienti, Massimo Bartolini, Mirella Bentivoglio, Edo Bertoglio,  Alighiero Boetti, Monica Bonvicini, Giulia Cenci, Daniela De Lorenzo, Sylvie Fleury, Lucio Fontana, Chiara Fumai, Marco Gastini, Nan Goldin, Dmitri Gutov, Ilya Kabakov, Anish Kapoor, Kinkaleri, Jannis Kounellis, Ketty La Rocca, Nanda Lanfranco, Paul Etienne Lincoln, Jacques Lipchitz, Francesco Lo Savio, Lucia Marcucci, Silvia Mejía, Verita Monselles, Liliana Moro, Robert Morris, Mimmo Paladino, Gianni Pettena, Gerhard Richter, Julian Schnabel, Superstudio, Francesco Torrini, UFO, VALIE EXPORT, Andy Warhol.

Lucia Marcucci – Un proverbio cinese (1964)

A cura di Stefano Collicelli Cagol

Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato, 6 maggio – 15 ottobre 2023

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L’EREDITÀ DELLO SCAMBIO. SEGNO, PAROLA, IMMAGINE

10 mercoledì Mag 2023

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Betty Danon, Giacomo Zaza, Giuseppe Chiari, Ketty La Rocca, Lamberto Pignotti, Lucia Marcucci, Luciano Caruso, Luciano Ori, Magdalo Mussio, Mirella Bentivoglio, Nanni Balestrini, Poesia Visiva, Stephanie Oursler, Tomaso Binga, Ugo Carrega

L’eredità dello scambio. Segno, parola, immagine – Milano, 2023

La Fondazione Mudima inaugura la mostra dal titolo L’eredità dello scambio. Segno, parola, immagine a cura di Giacomo Zaza, che inaugura martedì 9 maggio alle ore 18:00, con opere di Nanni Balestrini, Mirella Bentivoglio, Tomaso Binga, Ugo Carrega, Luciano Caruso, Giuseppe Chiari, Betty Danon, Ketty La Rocca, Lucia Marcucci, Magdalo Mussio, Luciano Ori, Stephanie Oursler, Lamberto Pignotti, Berty Skuber. Il titolo della mostra fa riferimento agli scambi perpetui che dagli anni Cinquanta in poi hanno caratterizzato una certa produzione artistica che afferisce al linguaggio, alla poesia, alla letteratura, e che ha generato degli spostamenti tra l’immagine, il segno e la parola, creando spazi e tempi dalla valenza polisemantica. In questo senso, puntuale è un assunto relativo al linguaggio pensato e scritto da Cesare Brandi: “Testo letterario e testo figurativo si pongono naturalmente come due formazioni parallele, indipendentemente dal fatto che insistano o no su uno stesso genotipo o per dirlo in modo meno formale ma più corrente, sullo stesso contenuto”. Ed è proprio da qui che parte la riflessione sull’idea di opera d’arte come “linguaggio oggetto” che si sviluppa nella produzione di un gruppo di artisti e poeti attivi da diverse decadi, che fanno del linguaggio elemento chiave del loro operato, sia dal punto di vista del significante che da quello del significato. Quello entro cui lavora ognuno degli artisti in mostra è un ambito di confine, in cui la parola assume un ruolo centrale. La PAROLA non ha solo un valore etico, legato al significato e al messaggio che esso trasferisce, ma ha anche un valore estetico legato all’aspetto, alla sua forma, al contesto entro il quale si colloca. Essa si dispiega sulla superficie come graphè e phonè, linguaggio e voce, dichiarando la natura ibrida e “meta – orfica” del segno. A volte entra in simbiosi con un’immagine “iconica” (tratta dai media) per produrre nuovi rapporti e discorsi. Un processo di intersezione dai risvolti decisamente performativi. L’idea della mostra insiste su opere che possono essere valutate sul piano dell’espressione e sul piano del contenuto. Gli artisti e le artiste presenti sono spesso anche poeti e poetesse e in questo senso i confini linguistici scompaiono o quantomeno si assottigliano ulteriormente in favore di nuovi territori. La parola rimane tale o diventa segno, ma continua a farsi portatrice di significati e di visioni (immagini che a loro volta sono altresì contenuto e forma).

a cura di Giacomo Zaza

Fondazione Mudima, Via Tadino 26, Milano

10 maggio – 1 giugno 2023

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RI-MATERIALIZZAZIONE DEL LINGUAGGIO. 1978-2022

01 sabato Ott 2022

Posted by Lucia Marcucci in Eventi

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Andrea Viliani, Anna Esposito, Anna Oberto, Arte Contemporanea, Cristiana Perrella, Elisabetta Gut, Fondazione Antonio Dalle Nogare, Gisella Meo, Irma Blank, Ketty La Rocca, Lia Drei, Lucia Marcucci, Maria Lai, Mirella Bentivoglio, Patrizia Vicinelli, Poesia Visiva, Silvia Mejía, Tomaso Binga, Visual Poetry, Vittoria Pavesi

La mostra Materializzazione del linguaggio, curata dall’artista e poetessa Mirella Bentivoglio, fu inaugurata il 20 settembre 1978 presso i Magazzini del Sale, nell’ambito della XXXVIII Biennale di Venezia. Nella sua molteplicità di immagini e parole, di pratiche individuali e collettive, essa comprendeva le ricerche verbo-visuali di 90 artiste e poetesse internazionali che, raccontando il “rapporto fra la donna e il linguaggio”, materializzavano un linguaggio inteso come modalità di comunicazione non condizionata, incorporando un’espressione identitaria trasgressiva, al contempo poetica e critica, di radicale rifiuto del linguaggio patriarcale.

Ri-Materializzazione del Linguaggio. 1978-2022

Ri-Materializzazione del Linguaggio. 1978-2022 – in cui è presentata un’ampia selezione delle opere originariamente esposte, insieme ad altre coeve e a materiali di documentazione – si propone come il primo tentativo di ricostruzione filologica di una mostra divenuta nel frattempo un punto di riferimento per le ricerche artistiche femminili e femministe, ma anche come la riattivazione contemporanea delle sue istanze storiche. Ispirato alle opere stesse, l’allestimento parte dalla matrice dell’alfabeto quale grado zero del linguaggio, e dal rapporto opera/documento, mostra/libro, muro/vetrina, invitandoci a continuare a reinventare il linguaggio che ci è stato imposto, così da poterci riappropriare del modo più autentico e personale in cui desideriamo esprimerci e comunicare.

La mostra è presentata in occasione del centenario della nascita di Mirella Bentivoglio (Klagenfurt am Wörthersee, 1922 – Roma, 2017).

Lucia Marcucci – Aa, Bb, Cc (1977)

Artiste in mostra: Annalisa Alloatti; Mirella Bentivoglio; Cathy Berberian; Tomaso Binga; Irma Blank; Monica Bonvicini; BRACHA (Bracha L. Ettinger); Blanca Calparsoro; Françoise Canal; Paula Claire; Rochella Cooper; Betty Danon; Sonia Delaunay; Agnes Denes; Chiara Diamantini; Neide Dias de Sá; Lia Drei; Anna Esposito; Amelia Etlinger; Sylvie Fauconnier; Maria Ferrero Gussago; Mona Fillières; Gisela Frankenberg; Luisa Gardini; Ilse Garnier; Rimma Gerlovina; Natalia Goncharova; Pat Grimshaw; Bohumila Grögerová; Shasha Guiga; Elisabetta Gut; Micheline Hachette; Ana Hatherly; Annelies Klophaus; Janina Kraupe; Christina Kubisch; Ketty La Rocca; Katalin Ladik; Maria Lai; Liliana Landi; Sveva Lanza; Paola Levi Montalcini; Laura Marcheschi; Lucia Marcucci; Benedetta Marinetti; Silvia Mejía; Gisella Meo; Aurèlia Muñoz; Giulia Niccolai; Anna Oberto; Anésia Pacheco Chaves; Anna Paci; Anna Paparatti; Jacqueline Phanelleux; Jennifer Pike; Marguerite Pinney; Betty Radin; Regina; Olga Rozanova; Giovanna Sandri; Anne Sauser-Hall; Evelina Schatz; Mira Schendel; Greta Schödl; Eleanor Schott; Berty Skuber; Mary Ellen Solt; Marlise Staehelin; Varvara Fyodorovna Stepanova; Wendy Stone; Chima Sunada; Jacqueline Tarkieltaub; Salette Tavares; Biljana Tomić; Jean Trevor; Nora Turato; Janie Van Den Driessche; Carla Vasio; Tatiana Vladimirova Vechorka; Patrizia Vicinelli; Florence Villers; Simona Weller; Francine Widmer; e alcune pratiche artistiche e di ricerca anonime.

A cura di Cristiana Perrella, Andrea Viliani, Vittoria Pavesi.

Fondazione Antonio Dalle Nogare, Bolzano,
02.10.2022 – 03.06.2023

ATTRAVERSO L’ARTE. La galleria IL GABBIANO 1968-2018. Cinquant’anni di ricerca artistica

24 martedì Mag 2022

Posted by Lucia Marcucci in Eventi

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Arte Contemporanea, CAMeC, Contemporary Art, Emilio Isgrò, Eugenio Miccini, Fluxus, Gillo Dorfles, Giuseppe Chiari, Il Gabbiano, Ketty La Rocca, Lamberto Pignotti, Lucia Marcucci, Maria Lai, Mario Commone, Mimmo Rotella, Mirella Bentivoglio, Nanni Balestrini, Poesia Visiva, Sarenco, Visual Poetry

Il CAMeC Centro Arte Moderna e Contemporanea della Spezia rende omaggio alla storica galleria Il Gabbiano che, in cinquant’anni di ricerca artistica e con oltre 500 mostre, ha portato in città le eccellenze dell’arte contemporanea italiana e internazionale, con approfondimenti dedicati alla Poesia visiva, a Fluxus, all’Arte concettuale, alla Body Art e alle esperienze legate alla musica e al suono.

L’esposizione “Attraverso l’arte. La galleria Il Gabbiano 1968-2018“, in programma dal 27 maggio al 25 settembre 2022 al secondo piano del Museo e nella project room, è curata da Mario Commone in dialogo con Mara Borzone, Francesca Cattoi, Cosimo Cimino, Lara Conte e Marta Manini, ideatrice del progetto grafico e di allestimento; la direzione del progetto è affidata ad Eleonora Acerbi e Cinzia Compalati, conservatrici del Centro.

Il Gabbiano ha avuto il merito di porre al centro del suo percorso la figura dell’artista, attenzione posta fin dagli esordi probabilmente perché la galleria, attiva dal 1968 al 2018, è stata sempre condotta da soli artisti, spinti dalla necessità di avere tra di loro e con il pubblico uno spazio di dialogo e di confronto. Ci sono comunque state nel corso degli anni fruttuose collaborazioni con critici e storici dell’arte, nonché galleristi, che hanno contribuito a ramificare sempre più la rete di contatti e conoscenze che ha reso la galleria nota a livello nazionale e con numerosi contatti anche all’estero.

La galleria Il Gabbiano nasce alla Spezia nel 1968 per volontà di una dozzina di artisti. Un’esigenza probabilmente scaturita dalla mancanza in città di situazioni analoghe ed essendo venuto meno da pochi anni anche il Premio del Golfo, rassegna periodica di pittura di rilevanza nazionale.

Gli interessi del Gabbiano – nel frattempo gli artisti che compongono il circolo si riducono a quattro (Fernando Andolcetti, Cosimo Cimino, Mauro Manfredi e Clara Milani) – si orientano poi verso le ricerche d’avanguardia che si affiancano al concettuale, quali la Poesia visiva e Fluxus, in particolare grazie ai rapporti con artisti importanti come, ad esempio, Mirella Bentivoglio, che ha contribuito a mettere in relazione tutta una serie di altri artisti che lavoravano secondo un linguaggio legato sia alla parola che all’immagine fotografica, quindi alla loro connessione. Altro artista e teorico importante che ha stretto una ininterrotta collaborazione fino agli ultimi anni è Lamberto Pignotti, tra i padri della Poesia visiva, con lui Lucia Marcucci, Eugenio Miccini e Giuseppe Chiari, tutti protagonisti di collaborazioni e mostre personali alla galleria Il Gabbiano.

Lucia Marcucci – Logopatia (2006)

Negli anni quindi Il Gabbiano ha visto passare opere di numerosissimi artisti, oltre a quelli già citati, ad esempio, la spezzina Ketty La Rocca – contribuendo a far conoscere il suo importante lavoro -, Mimmo Rotella, Ugo Nespolo, Richard Smith, Ben Vautier, Philip Corner, Takako Saito, Jiri Kolář, Emilio Isgrò, Ben Patterson, Sarenco, Rodolfo Vitone, Maria Lai, Gillo Dorfles, Nanni Balestrini, Pietro Grossi.

Un capitolo a parte merita il sodalizio con il pittore Edo Murtić, che a partire dal 1970 ha realizzato numerose mostre personali, lavorando praticamente in esclusiva e producendo litografie inedite per Il Gabbiano.

Il progetto espositivo ripercorre la cinquantennale vicenda della galleria attraverso una silloge di oltre centocinquanta opere. Nella project room è inoltre proposta un’installazione corale, che riprende le dinamiche espositive della galleria, caratterizzate sovente da mostre collettive e tematiche, per le quali i partecipanti, in formazione variabile, erano chiamati a inviare un’opera secondo le indicazioni richieste, creando delle vere e proprie collane che avevano anche uno sviluppo editoriale. Per l’occasione, cinquanta artiste e artisti, che nel corso degli anni hanno esposto al Gabbiano, sono stati invitati a dare un contributo-omaggio alla mostra sotto forma di bandiera. La bandiera diventa così simbolo di libertà e leggerezza, elementi che hanno sempre contraddistinto l’identità del Gabbiano.

A cura di Mario Commone
In collaborazione con Mara Borzone, Francesca Cattoi, Cosimo Cimino, Lara Conte, Marta Manini
Direzione del progetto: Eleonora Acerbi e Cinzia Compalati

CAMeC La Spezia: 27 maggio – 25 settembre 2022

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Lucia Marcucci – Poesia Visiva

La mia poetica consiste, attraverso la parola e il segno, nella rielaborazione letteraria e pittorica, ma soprattutto critica, dei mass media (immagini, slogans, linguaggi variamente persuasori e mistificatori del sistema sociale contemporaneo).

My poetics consists, through the word and the sign, in the literary and pictorial, but above all critical, reworking of the mass media (images, slogans, variously persuasive and mystifying languages ​​of the contemporary social system).

Ma poétique consiste, à travers le mot et le signe, dans le remaniement littéraire et pictural, mais surtout critique, des médias de masse (images, slogans, langages diversement persuasifs et mystifiants du système social contemporain).

Meine Poetik besteht mittels Wort und Zeichen aus der literarischen und bildnerischen, vor allem aber kritischen Aufarbeitung der Massenmedien (Bilder, Parolen, unterschiedlich überzeugende und mystifizierende Sprachen des zeitgenössischen Gesellschaftssystems).

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