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LUCIA MARCUCCI

LUCIA MARCUCCI

Archivi tag: Luciano Caruso

Global Visual Poetry: traiettorie transnazionali nella Poesia Visiva

25 martedì Feb 2025

Posted by Lucia Marcucci in Eventi

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Achille Bonito Oliva, Alain Arias-Misson, Betty Danon, Contemporary Art, Emilio Isgrò, Eugenio Miccini, Giuseppe Chiari, Jean-François Bory, Lamberto Pignotti, Lucia Marcucci, Luciano Caruso, Luciano Ori, Luigi Tola, Maria Lai, Michele Perfetti, Poesia Visiva, Raffaella Perna, Rodolfo Vitone, Sarenco, Tomaso Binga, Visual Poetry

a cura di Raffaella Perna

La mostra Global Visual Poetry 1950-1980 è concepita per porre in luce il carattere transnazionale della Poesia Visiva, una tra le correnti artistiche più incisive del secondo Novecento, che ha saputo raccogliere l’eredità delle prime avanguardie per aprirsi, sin dall’esordio, al dialogo tra culture e paesi diversi, superando barriere geografiche e identitarie nella prospettiva di un’arte inclusiva e socialmente impegnata. Con oltre duecento opere, l’esposizione propone uno sguardo trasversale sulla ricerca di esponenti legati alle diverse sperimentazioni verbo-visive emerse, su scala globale, a partire dal secondo dopoguerra dalla Poesia Concreta alla Poesia Visiva, dalla Poesia oggettuale alla Nuova Scrittura con l’obiettivo di evidenziare l’affinità e la coerenza di poetica di artisti e artiste attivi in questo filone di ricerca in varie regioni del mondo, al di fuori del canone eurocentrico. La poesia concreta, come affermava, Max Bense nel 1965, “non separa le lingue, ma le unisce, le mescola”, ed è per tale ragione che sin dalle origini questa corrente si è diffusa sul piano internazionale in modo capillare e ha attratto autori operanti in Sud e Nord America, in Germania, Francia, Italia, Svizzera, Portogallo, Cecoslovacchia o Giappone. La mostra pone l’accento, in particolare, sul ruolo cruciale e pionieristico della Poesia Visiva, nelle sue varie declinazioni, nel dibattito sugli effetti sociali prodotti dalla cultura di massa ai tempi del boom economico e sulla posizione critica assunta dai poeti visivi nei confronti del consumismo e delle derive del capitalismo. La precoce attenzione verso l’ambiente e la questione ecologica, le convinzioni apertamente pacifiste, la denuncia della condizione marginale della donna, la critica nei confronti del colonialismo e dell’egemonia dell’Occidente, l’interesse verso gli squilibri economici e sociali legati al miracolo economico sono questioni al cuore della Poesia Visiva, che contribuiscono alla sua attualità e alla sua odierna e crescente fortuna critica. Partendo dalla realtà locale dei propri paesi di origine, gli artisti attivi in questa corrente non hanno mancato di misurarsi con i problemi sollevati dalla globalizzazione e di guardare oltre i confini nazionali, schierandosi contro la guerra in Vietnam o denunciando le condizioni di povertà vissute da popoli oppressi. L’esposizione indaga il carattere interdisciplinare e gli sconfinamenti verbo-visuali sviluppati da questa tendenza: nella Poesia Visiva infatti la parola si fa spazio, immagine e corpo, entra in una dimensione ibrida, basata sull’incrocio tra la qualità visiva, ottico-percettiva, tattile e sonora della parola, al fine di risignificare il linguaggio e offrire nuovi possibili modi di guardare la realtà. L’attitudine sperimentale e l’urgenza di uscire dagli steccati disciplinari sono tratti peculiari della Poesia Visiva, che avvicinano i percorsi dei tanti artisti attivi in Italia a quelli di autori presenti in altri Paesi del mondo all’interno della complessa e ramificata galassia verbo-visuale.

Lucia Marcucci – Pax (1979)


Le istanze decoloniali e pacifiste, insieme all’attenzione per l’ambiente e alla critica al consumismo, sono i temi centrali della mostra: questioni, queste ultime, che nell’orbita della Poesia Visiva vanno di pari passo con la scelta di praticare un’arte della leggerezza, fatta di mezzi semplici, quotidiani, “poveri”, con opere spesso di piccolo formato, facili da disseminare e capaci, anche in virtù di questo, di oltrepassare i canali elitari dell’arte e di sottrare il linguaggio al logorio dell’abitudine per rivivificarlo.

Il percorso espositivo si articola attraverso tre grandi sezioni che, pur intersecandosi tra loro, rispondono alle diverse traiettorie emerse nella più ampia costellazione della Poesia Visiva: la ricerca di matrice tipografico-concreta, dove la lettera si fa materia plastica per costruire complesse architetture grafiche e fitte tessiture di lettere e segni alfabetici; la sperimentazione sul montaggio e il collage, intesa come pratica per criticare, dall’interno, la comunicazione mass-mediatica attraverso l’ironia e lo straniamento; la scrittura-corpo, dove la parola è la traccia palpabile del gesto dell’autore e, come un sismografo, registra l’andamento dei movimenti e le vibrazioni della scrittura manuale. Benché diverse dal punto di vista stilistico ed estetico, queste tre direttrici s’intrecciano, sino talvolta a sovrapporsi, perché condividono lo stesso slancio utopico, teso a riformulare il linguaggio per avvicinarlo alle urgenze della collettività e per sfidare il senso di vuoto proposto dalla ‘società dello spettacolo’. Nella Poesia Visiva, affermava Eugenio Miccini, c’è “una forza che le viene dalla sua utopia, dalla sua previsione ideologica di una nuova dimensione antropologica, dal tentativo, quindi, di riavvicinare e ricongiungere – agendo sulla coscienza dell’uomo – l’estetica e la vita”. Ed è in questo serrato dialogo tra poesia, immagine e utopia sociale che la Poesia Visiva lascia oggi l’eredità forse più preziosa.

(testo di Raffaella Perna)

18 febbraio – 15 giugno 2025

Dicastero per la Cultura e l’Educazione | piazza Pio XII, 3/3 | Città del Vaticano

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RACCOLTE IN VISTA. Libri d’artista, edizioni, manifesti, altri tipi e documenti d’arte contemporanea.

25 domenica Giu 2023

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Arrigo Lora Totino, Arte Contemporanea, Ben Vautier, Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci, Contemporary Art, Emilio Villa, Eugenio Miccini, Gianfranco Baruchello, Giovanni Fontana, Gruppo '70, Jiri Valoch, Ketty La Rocca, Klaus Groh, Lamberto Pignotti, Lucia Marcucci, Luciano Caruso, Luciano Ori, Luigi Tola, Magdalo Mussio, Mario Diacono, Maurizio Nannucci, Michele Perfetti, Poesia Visiva, Ray Johnson, Rodolfo Vitone, Ugo Carrega, Vincenzo Accame, Visual Poetry, William Xerra

Il Centro Pecci presenta Raccolte in vista, un ampio progetto espositivo di valorizzazione dell’archivio che si concentra su libri d’artista, edizioni, manifesti e altri tipi di documenti d’arte contemporanea acquisiti nel corso di decenni attraverso il Centro di Informazione e Documentazione CID/Arti Visive e, in parte, anche nelle collezioni museali.

Suddivisi in 4 sezioni tematiche distinte e una monografica – che fanno eco rispettivamente all’allestimento della collezione Eccentrica. Le collezioni del Centro Pecci e agli ANIMANI di Mario Mariotti al piano terra del Centro – i numerosi e preziosi materiali esposti rappresentano parti significative e complementari della storia dell’arte degli ultimi sessant’anni, interpretate dagli artisti contemporanei attraverso sperimentali pratiche editoriali, di pubblicazione e comunicazione.

CONCEPTUAL ART, ARTE POVERA, LAND ART (AFTER DUCHAMP)

Dagli anni Sessanta un’attitudine concettuale accomuna le ricerche di punta delle nuove avanguardie artistiche: quelle più propriamente o radicalmente intese come Conceptual Art, in cui l’idea stessa dell’artista prevale sul prodotto finale; quelle dell’Arte Povera che elaborano processualità aperte e ridefinizioni continue dell’opera; quelle della Land Art che superano i confini dello spazio espositivo e intervengono direttamente in ambienti esterni, spesso irraggiungibili. Per mettere in evidenza i processi alla base dei loro lavori, favorire un coinvolgimento intellettivo del pubblico e diffondere i propri progetti, gli artisti riducono la materialità delle opere e le promuovono anche tramite testi, pubblicazioni, documenti. Su tale approccio aleggia ancora la figura chiave di Marcel Duchamp, scomparso nel 1968 e riconosciuto in quegli anni come il padre putativo dell’arte concettuale.

ARTE, SOSTANTIVO FEMMINILE

Varie declinazioni di Scrittura visuale e Poesia oggettiva in forma militante e critica di lotta di genere, per l’affermazione della presenza e dell’identità femminile nel mondo dell’arte, risultano evidenti soprattutto negli anni Settanta sulla scia di ricerche compiute da pioniere come Anna Oberto e Mirella Bentivoglio, che promuovono una controcultura al femminile attraverso la fotografia e il cinema sperimentale, la scrittura critica e l’editoria artistica. Apice di tali esperienze risulta la mostra collettiva internazionale Materializzazione del linguaggio, curata da Mirella Bentivoglio alla Biennale di Venezia del 1978, che sottolinea la complessità dei rapporti fra il mondo femminile e il linguaggio: verbale, visivo, corporeo.

POESIA VISIVA E DINTORNI

Fra i maggiori creatori di pubblicazioni e edizioni d’arte, soprattutto riviste, manifesti e libri d’artista, vanno annoverati gli autori della Poesia Visiva o della cosiddetta Nuova Scrittura, spesso provenienti da esperienze o professioni letterarie, grafiche e editoriali, che sperimentano dagli anni Sessanta forme di contaminazione e commistione di immagini e parole, per promuovere la convergenza di diverse discipline artistiche e ampliare le tradizionali modalità di “fare arte”. Un mix di materiali estratti dalla quotidianità, insieme all’ausilio di media come tipografia e grafica, fotografia e cinema, contribuisce al superamento di ogni formalizzazione estetica e testimonia la ricerca di un rapporto stringente fra arte e vita che viene proposto al pubblico.

Lucia Marcucci – Il tema romantico della poesia (1974)

Libri d’artista, edizioni e opere di:
Vincenzo Accame; Gianfranco Baruchello; Dino Bedino; Ugo Carrega; Luciano Caruso; Guglielmo Achille Cavellini; Giuliano Della Casa; Mario Diacono; Corrado D’Ottavi; Bartolomé Ferrando; Luigi Ferro; Giovanni Fontana; Klaus Groh; Gruppo ’70, Richard Kostelanetz; Arrigo Lora-Totino; Lucia Marcucci; Eugenio Miccini; Magdalo Mussio; Maurizio Nannucci; Rinaldo Nuzzolese; Luciano Ori; Luca Patella; Michele Perfetti; Decio Pignatari; Lamberto Pignotti; Luigi Tola; Jiri Valoch; Ben Vautier; Emilio Villa; Rodolfo Vitone; William Xerra.

Manifesti, altri tipi e documenti d’arte di:
Luciano Caruso; Ketty La Rocca; Maurizio Nannucci; Luciano Ori; Ray Johnson

Lucia Marcucci, Lamberto Pignotti, Eugenio Miccini, Antonio Bueno – Volerà nel ’70 (1965)

ANNI NOVANTA E OLTRE

Negli anni Novanta del ventesimo secolo lo sviluppo di altre pratiche editoriali sperimentate dagli artisti conduce alla raccolta di Libri d’artista, iniziata presso il CID/Arti Visive nel 1994 con la mostra collettiva Di carta e d’altro, a conclusione dell’esperienza analogica prima dell’avvento dell’era digitale. Non ci sono più limiti alle idee e all’utilizzo di materiali da parte degli artisti, interessati a rinnovare ancora la possibilità di offrire ponti fra l’aura dell’opera e l’intimità del libro, fra la deferenza rituale della fruizione artistica e la familiarità quotidiana della lettura.

MARIO MARIOTTI: LIBRI, EDIZIONI, PROGETTI COLLETTIVI

Completa il percorso espositivo un focus monografico dedicato alla pratica originale di Mario Mariotti, artista poliedrico, autore di vari libri d’artista, libri-oggetto e edizioni per progetti collettivi e pubblici da lui stesso ideati e realizzati a Firenze fra gli anni Settanta e Novanta, giocando ininterrottamente con l’arte e con la vita.

A cura di Stefano Pezzato

Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato, 8 giugno 2023

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L’EREDITÀ DELLO SCAMBIO. SEGNO, PAROLA, IMMAGINE

10 mercoledì Mag 2023

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Betty Danon, Giacomo Zaza, Giuseppe Chiari, Ketty La Rocca, Lamberto Pignotti, Lucia Marcucci, Luciano Caruso, Luciano Ori, Magdalo Mussio, Mirella Bentivoglio, Nanni Balestrini, Poesia Visiva, Stephanie Oursler, Tomaso Binga, Ugo Carrega

L’eredità dello scambio. Segno, parola, immagine – Milano, 2023

La Fondazione Mudima inaugura la mostra dal titolo L’eredità dello scambio. Segno, parola, immagine a cura di Giacomo Zaza, che inaugura martedì 9 maggio alle ore 18:00, con opere di Nanni Balestrini, Mirella Bentivoglio, Tomaso Binga, Ugo Carrega, Luciano Caruso, Giuseppe Chiari, Betty Danon, Ketty La Rocca, Lucia Marcucci, Magdalo Mussio, Luciano Ori, Stephanie Oursler, Lamberto Pignotti, Berty Skuber. Il titolo della mostra fa riferimento agli scambi perpetui che dagli anni Cinquanta in poi hanno caratterizzato una certa produzione artistica che afferisce al linguaggio, alla poesia, alla letteratura, e che ha generato degli spostamenti tra l’immagine, il segno e la parola, creando spazi e tempi dalla valenza polisemantica. In questo senso, puntuale è un assunto relativo al linguaggio pensato e scritto da Cesare Brandi: “Testo letterario e testo figurativo si pongono naturalmente come due formazioni parallele, indipendentemente dal fatto che insistano o no su uno stesso genotipo o per dirlo in modo meno formale ma più corrente, sullo stesso contenuto”. Ed è proprio da qui che parte la riflessione sull’idea di opera d’arte come “linguaggio oggetto” che si sviluppa nella produzione di un gruppo di artisti e poeti attivi da diverse decadi, che fanno del linguaggio elemento chiave del loro operato, sia dal punto di vista del significante che da quello del significato. Quello entro cui lavora ognuno degli artisti in mostra è un ambito di confine, in cui la parola assume un ruolo centrale. La PAROLA non ha solo un valore etico, legato al significato e al messaggio che esso trasferisce, ma ha anche un valore estetico legato all’aspetto, alla sua forma, al contesto entro il quale si colloca. Essa si dispiega sulla superficie come graphè e phonè, linguaggio e voce, dichiarando la natura ibrida e “meta – orfica” del segno. A volte entra in simbiosi con un’immagine “iconica” (tratta dai media) per produrre nuovi rapporti e discorsi. Un processo di intersezione dai risvolti decisamente performativi. L’idea della mostra insiste su opere che possono essere valutate sul piano dell’espressione e sul piano del contenuto. Gli artisti e le artiste presenti sono spesso anche poeti e poetesse e in questo senso i confini linguistici scompaiono o quantomeno si assottigliano ulteriormente in favore di nuovi territori. La parola rimane tale o diventa segno, ma continua a farsi portatrice di significati e di visioni (immagini che a loro volta sono altresì contenuto e forma).

a cura di Giacomo Zaza

Fondazione Mudima, Via Tadino 26, Milano

10 maggio – 1 giugno 2023

© Riproduzione riservata

LOTTA POETICA. Il messaggio politico nella poesia visiva (1965 – 1978)

05 venerdì Mag 2017

Posted by Lucia Marcucci in Eventi

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Adriano Spatola, Arrigo Lora Totino, Arte Contemporanea, Benedetta Carpi De Resmini, Eugenio Miccini, Ketty La Rocca, Lamberto Pignotti, Lucia Marcucci, Luciano Caruso, Luciano Ori, Michele Perfetti, Mirella Bentivoglio, Nanni Balestrini, Poesia Visiva, Sarenco, Stelio Maria Martini, Visual Poetry

Dal 5 maggio al 6 giugno 2017, presso la galleria della Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, sarà allestita la mostra “Lotta Poetica. Il messaggio politico nella poesia visiva (1965 – 1978)”, curata da Benedetta Carpi De Resmini in collaborazione con Michele Brescia. Oltre quaranta le opere presenti, realizzate da artisti come Nanni Balestrini, Mirella Bentivoglio, Anna Boschi, Luciano Caruso, Vittorio Del Piano, Grossi Maglioni, Ketty La Rocca, Arrigo Lora Totino, Lucia Marcucci, Stelio Maria Martini, Eugenio Miccini, Luciano Ori, Michele Perfetti, Lamberto Pignotti, Pierre Restany, Sarenco, Adriano Spatola, e tanti altri che animarono quel periodo storico. Collage, disegni, documenti, riviste, manifesti e libri d’artista raccontano l’immagine di un’arte militante, creando punti di vista inediti da cui osservare la compenetrazione tra immagine, segno verbale e segno grafico. In mostra opere provenienti dalla Fondazione Berardelli come l’opera icona Avanti popolo (1972) di Sarenco e una serie di lavori del Gruppo 70 e Gruppo ’63, come I nemici (1969) di Nanni Balestrini, o il celebre film Volerà nel 70, realizzato dal Gruppo 70.

5 maggio 2017 | 6 giugno 2017
Fondazione dei Monti Uniti di Foggia – Foggia

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Lucia Marcucci – Poesia Visiva

La mia poetica consiste, attraverso la parola e il segno, nella rielaborazione letteraria e pittorica, ma soprattutto critica, dei mass media (immagini, slogans, linguaggi variamente persuasori e mistificatori del sistema sociale contemporaneo).

My poetics consists, through the word and the sign, in the literary and pictorial, but above all critical, reworking of the mass media (images, slogans, variously persuasive and mystifying languages ​​of the contemporary social system).

Ma poétique consiste, à travers le mot et le signe, dans le remaniement littéraire et pictural, mais surtout critique, des médias de masse (images, slogans, langages diversement persuasifs et mystifiants du système social contemporain).

Meine Poetik besteht mittels Wort und Zeichen aus der literarischen und bildnerischen, vor allem aber kritischen Aufarbeitung der Massenmedien (Bilder, Parolen, unterschiedlich überzeugende und mystifizierende Sprachen des zeitgenössischen Gesellschaftssystems).

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