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LUCIA MARCUCCI

LUCIA MARCUCCI

Archivi tag: Poesia Visiva

IN FIERI (Il volo della Sciamana) – 26

08 sabato Mag 2021

Posted by Lucia Marcucci in Scrittura

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Arte Contemporanea, Contemporary Art, Lucia Marcucci, Poesia Visiva, Visual Poetry

Un premio per 5000 punti. Qual è quella cosa per cui non ti danno un aggancio? Buoni premio, punti premio, tesserine di sconto, telefonate gratis se fai un tot di spesa mensile, digitale a detrazione se fai un altro tot di risposte azzeccate… E’ un’idiozia commerciale che stressa, come i fascicoli in più nel giornale che ti pesano in mano o nella borsa: il giornalaio non li prende indietro perché ingombrano la piccola edicola. Nel supermercato è meglio: non visto puoi sfasciare la confezione e lasciare il malloppo nello scaffale. Molto spesso dentro le pagine c’è il buono per andare a un teatrucolo di periferia o per pagare un po’ meno certe cose che proprio non t’interessano; insomma ti vogliono programmare ogni mossa, ogni minuto, ogni passo, ogni pensiero… altrimenti sei un qualunquista o un anarchico. Nella cassetta della posta le lettere importanti sono nel bel mezzo delle reclami fitte fitte tutte infilate, anche a costo di fisico rigetto, in malo modo nell’angusto vano! Spesso pendono al di fuori con, magari, l’avviso della raccomandata o la bolletta del gas o qualche altra più importante missiva in pericolo di perdita per qualsiasi fortuito colpo di vento. Torniamo ai punti buono: la mazzetta dei tali è riposta in un cassetto, ogni volta che aggiungiamo dobbiamo ricontare il tutto, viene sempre la maligna voglia di buttarlo nel cassonetto ma, ogni volta desistiamo stupidamente confidando nel futuro premio. Che razza di condizionamento è questo? Perché soggioghiamo all’idiota occulto futuribile? Dov’è la scelta personale non eterodiretta? Non esiste più: tutto fa parte del condizionamento dei mass media, anche rendendosene conto non sfuggiamo: è quasi umanamente impossibile.

© Riproduzione riservata

POESIE E NO 3 (1965)

01 sabato Mag 2021

Posted by Lucia Marcucci in Archivio documenti, Performances

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Arte Contemporanea, Contemporary Art, Eugenio Miccini, Gruppo '70, Lamberto Pignotti, Lucia Marcucci, Performances, Poesia Visiva, Visual Poetry

POESIE e NO 3 (1965)

Lucia Marcucci, Lamberto Pignotti.

POESIE e NO 3 (1965)

© Riproduzione riservata

IN FIERI (Il volo della Sciamana) – 25

24 sabato Apr 2021

Posted by Lucia Marcucci in Scrittura

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Arte Contemporanea, Contemporary Art, Lucia Marcucci, Poesia Visiva, Scrittura, Visual Poetry

Grande la possibilità dell’individuo di spostarsi da un parallelo all’altro, longitudine e latitudine, fuso orario, tutto compreso. Ormai i collegamenti fra scali aerei e navette erano al massimo delle loro potenzialità, il programma di linea indubbiamente perfetto, gli orari rispettati al nanosecondo, dunque il viaggiatore non perdeva un attimo del suo tempo. Tutto questo succedeva nel duemilacentocinque dopo circa un secolo di ricerche sui tempi d’imbarco e di sbarco, sui voli planetari, sui rapporti fra compagnie aeree e società autostradali, non trascurando le ferrovie e i trafori sottomarini intercontinentali. I viaggi avevano ripreso a essere il passatempo più attuato, non c’era persona che non avesse fatto cento volte il giro della Terra intervallato da qualche tour intergalattico, con intensa soddisfazione degli stessi utenti e degli operatori che incameravano lauti guadagni. Così, essendo presi da questa preponderante attività i popoli non scendevano più in conflitti, la pace assicurata rendeva un po’ monotono il flusso dell’economia ma d’altra parte era risolto il problema delle guerre e non sembrava poco! La pubblicità esaltava tutti i luoghi visitabili e non, ma, siccome erano veramente universali, nessuno si lamentava; avendo una grande soddisfazione globale e interstellare, tutto si equiparava magnificamente. Gli uomini politici erano tutti proprietari di agenzie di viaggio, anche i capi di governo avevano lavorato in gioventù nel settore turistico e dunque il motto globale era: mai fermarsi. Gli intellettuali non potevano permettersi di sedere al computer più di un’ora al mese, d’altra parte i computer erano divenuti tascabili e nulla ostava che potessero portarli in giro e lavorare nel frattempo dei frenetici spostamenti. Chi si azzardava a sottrarsi ai viaggi veniva subito indagato e poteva subire un processo con annessa condanna. Non avveniva spesso, era inverosimilmente assai raro, sembrava che gli umani si fossero ben adattati al moto perpetuo, a vivere nell’infinità dello sballo, come il progenitore Shiva.

© Riproduzione riservata

Poesia multiforme

17 sabato Apr 2021

Posted by Lucia Marcucci in Opere

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Arte Contemporanea, Contemporary Art, Lucia Marcucci, Poesia Visiva, Visual Poetry

Poesia multiforme (1997) | collage e acrilici su tela | cm 72×72

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© Riproduzione riservata

IN FIERI (Il volo della Sciamana) – 24

10 sabato Apr 2021

Posted by Lucia Marcucci in Scrittura

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Arte Contemporanea, Contemporary Art, Lucia Marcucci, Poesia Visiva, Scrittura, Visual Poetry

Il volo continuava non lineare: le rotte si intersecavano e disegnavano stranissimi ghirigori, in alto e in basso, incrociandosi e allontanandosi, ancora intrecciandosi quasi un ricamo a punto chiaccherino. Aveva una scia opalina, di tanto in tanto cadevano le penne gialle e azzurre dal corpo magro della sciamana e la scia prendeva sempre più il colore dell’iride ma molto soffuso, sbiadito. Le penne cadendo verso la terra o nel mare lasciavano come dei segnali del passaggio a nord-ovest, a sud-est, a est-nord, a nord-sud. Galleggiavano sulle onde o si posavano lievemente sui prati e sugli alberi, sulle case e sulle strade, solo pochi umani erano attirati da queste piume di cui solo alcuni si domandavano da dove venissero. La distrazione faceva da padrona, solo rari privilegiati, salutarmente curiosi, rimanevano attoniti dal fenomeno. Per la sciamana (iniziata alla categoria essendo nata con il corpo ricoperto da un bel grasso bianco e spesso) doveva essere un momento di perplessità, forse di sgomento perché i suoi giri volanti si prolungavano e ritornavano su se stessi frequentemente, planando in picchiata su luoghi non sperimentati o già visitati, risalendo subito dopo per la delusione. Cercava nuovi affascinanti territori e situazioni da estrarre e manipolare a suo piacimento ma non sembrava facile. Il volo si interruppe in un istante: aveva scorto strane costruzioni su un’isola molto somiglianti colonne a tortiglione, brulicanti, fino alla vetta, di uomini che si affaccendavano in un continuo percorso in su e in giù, avanti e indietro. Quella specie di bolgia sembrava non avere fine e non avere principio, infatti le enormi colonne sprofondavano nel terreno a mo’ di trapano e forse erano proprio i “brulicanti” a farle girare. Dalla madre terra al padre cielo in un continuo lavorio alienante. La situazione poteva suscitare un forte interesse ponendosi la domanda del perché tutto quel tramestio, per raggiungere cosa? Per trascorrere tutta la vita (i brulicanti avevano diverse età, dall’infanzia alla vecchiaia) occupati, in continuità d’impegno, né riposo né ozio, sempre in stretti giri avvitanti? E’ ciò che può dare la felicità? O, perlomeno, la tranquillità? Si potrebbe spiegare con una grande, impressionante fede fondamentalista.

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Ego

03 sabato Apr 2021

Posted by Lucia Marcucci in Opere

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Arte Contemporanea, Contemporary Art, Lucia Marcucci, Poesia Visiva, Visual Poetry

Ego (1982) | tempera e collage su cartoncino | cm 71×50

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IN FIERI (Il volo della Sciamana) – 23

27 sabato Mar 2021

Posted by Lucia Marcucci in Scrittura

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Arte Contemporanea, Contemporary Art, Lucia Marcucci, Poesia Visiva, Scrittura, Visual Poetry

Gli Oscar per i film più volgari in assoluto vanno sempre ai paesi capitalisti che possono permettersi effetti speciali e attori super pagati a profusione. Gli effetti diventano ultrafantastici, quasi incredibili. Ormai i computers raggiungono tutto lo scibile del possibile, niente è tabù, perfino i colori hanno aspetti nuovi da non poterli razionalmente descrivere: l’iride diventa una bazzecola! I colori dello spettro della luce non hanno fine: forse dio è lì (nel computer, o nei colori?). La teoria dei colori di Goethe è un grande guazzabuglio, non sappiamo se il poeta avesse cercato dio proprio in quel guazzabuglio, ma se così fosse non l’avrebbe trovato. Invece viene trovato nei film americani, immancabilmente banalizzato ma raggiunge al cuore il pubblico che ne magnifica tutti gli aspetti e ne esalta la superficialità: è questo che vogliono raggiungere? L’incantamento totale senza critica e senza pensieri, la pacificazione ebete della mente, il raggiungimento dell’estasi dionisiaca e del paradiso! Dio. Versare il vuoto nel nulla. Continuare così assorbendo le comunicazioni e non elaborando: troviamo una fossa puzzolente di miasmi putridi, di cervelli in putrefazione. Non saltando di palo in frasca possiamo asserire che i film più cretini e lontani dal, seppure elementare, linguaggio filmico sono prodotti italiani: le commedie più becere, più volgari e stupide; com’è possibile che esistano persone che ci lavorano credendoci e soprattutto che vanno a vederli? Le vie del guadagno sono veramente infinite, infinite quelle dello spreco e dell’ignoranza. Per via di metafore potremmo raggiungere la complessità di un trattato sociologico da fare invidia ai migliori esperti del settore.

© Riproduzione riservata

Yury Gagarin

20 sabato Mar 2021

Posted by Lucia Marcucci in Opere

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Arte Contemporanea, Contemporary Art, Lucia Marcucci, Poesia Visiva, Visual Poetry

Yury Gagarin (1965) | collage su cartoncino | cm 50×34

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IN FIERI (Il volo della Sciamana) – 22

13 sabato Mar 2021

Posted by Lucia Marcucci in Scrittura

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Arte Contemporanea, Contemporary Art, Lucia Marcucci, Poesia Visiva, Scrittura, Visual Poetry

Furono pochi ma determinanti i tiranni che dominarono per lunghi periodi dal duemilatrecento al cinquemiladue la porzione di terra riemersa dopo il Grande Cataclisma, pressappoco nella zona che era stata un tempo l’America Centrale. In questa piccola zona le rovine di strane costruzioni strettissime e alte spuntano come ossa scarnite in qua e in là dove la vegetazione è più rada sottolineando la tragicità del paesaggio, i colori sono plumbei, le nebbie incombono perennemente. La vita si svolge sotto la superficie ed è frenetica: gli pseudoumani hanno una vita molto lunga, tre volte quella di qualche migliaio di anni fa. Sono superattivi, lavorano quasi incessantemente e restano infaticabili, non sentono affatto la stanchezza ma, al contrario, più lavorano e più vogliono lavorare. Questo spiega, in parte, le tirannidi che si susseguirono e che prosperarono per tre millenni in questo sopravvissuto lembo di terra ma in cui, negli ultimi anni, si verificarono episodi piuttosto particolari quali nascite plurigemellari e antropozoomorfiche che fecero vacillare la stabilità dei regimi creando leggere sommosse e piccole interrogazioni, suppliche e lettere anonime all’unico giornale. Tutto rientrò presto nella norma, furono accettate le anomalie cosicché nessuno ci fece più caso, anzi divenne di buon augurio avere uno pseudoumano gemellare o antropozoomorf. Il governo stabilì il sussidio da devolvere una tantum a chi aveva questi strani pseudoumani in famiglia. Una in particolare ebbe l’evento di tre gemelli con forme a dir poco stravaganti: il primo aveva il volto con grandi occhi e un naso molto piccolo, la bocca con labbra turgide e rosate, la fronte spaziosa, il tutto contornato da capelli fulvi e inanellati; il secondo mostrava il volto ovale, gli occhi azzurri e distanti, i capelli color oro; il terzo aveva il mento scolpito e il naso a foggia greca, antichissimi lineamenti che destavano stupore e un po’ di ribrezzo, i capelli erano di un nero corvino con riflessi bluastri! Non erano normali, si poteva notare un forte e obsoleto DNA che era venuto alla luce dopo millenni di evoluzione della specie. Come aveva potuto verificarsi un simile evento? I geni non erano ancora del tutto affievoliti.

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Panorama

06 sabato Mar 2021

Posted by Lucia Marcucci in Opere

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Arte Contemporanea, Contemporary Art, Lucia Marcucci, Poesia Visiva, Visual Poetry

Panorama (1984) | matite su tela | cm 100×100

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Lucia Marcucci – Poesia Visiva

La mia poetica consiste, attraverso la parola e il segno, nella rielaborazione letteraria e pittorica, ma soprattutto critica, dei mass media (immagini, slogans, linguaggi variamente persuasori e mistificatori del sistema sociale contemporaneo).

My poetics consists, through the word and the sign, in the literary and pictorial, but above all critical, reworking of the mass media (images, slogans, variously persuasive and mystifying languages ​​of the contemporary social system).

Ma poétique consiste, à travers le mot et le signe, dans le remaniement littéraire et pictural, mais surtout critique, des médias de masse (images, slogans, langages diversement persuasifs et mystifiants du système social contemporain).

Meine Poetik besteht mittels Wort und Zeichen aus der literarischen und bildnerischen, vor allem aber kritischen Aufarbeitung der Massenmedien (Bilder, Parolen, unterschiedlich überzeugende und mystifizierende Sprachen des zeitgenössischen Gesellschaftssystems).

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