Un messaggio quanto più è ordinato e comprensibile tanto più è prevedibile: ma in questo caso – poesie visive – la banalità del messaggio delle immagini dei rotocalchi e degli slogans della pubblicità è cambiata da un intervento esterno che come gesto viene a modificarne il significato. Se l’informazione è legata all’originalità e alla non-probabilità ci accorgiamo che certi particolari elementi di disordine accrescono l’informazione che apparirà di una inconsueta forma comunicativa per il modo singolare di usare il segnale (immagine/slogan) e dirottarne il senso. I mass-media vanno considerati come un insieme di stimoli presignificanti ed usati appunto perché già codificati come tali. Agendo su questo «sistema» con delle connotazioni di valore emozionale (accostamenti insoliti, ribaltamento dei «valori costituiti», ecc.), abbiamo lo scarto dalla norma e il raggiungimento di un certo quoziente entropico. Il messaggio si fa ambiguo e offre al fruitore molteplici referenze e relazioni.

The more ordered and comprehensible a message is, the more predictable it is: but in this case – visual poems – the banality of the message of the images of the magazines and of the advertising slogans has changed by an external intervention which as a gesture modifies its meaning. If the information is linked to originality and non-probability, we realize that certain particular elements of disorder increase the information that will appear in an unusual form of communication due to the singular way of using the signal (image/slogan) and diverting its meaning. The mass media must be considered as a set of presignifying stimuli and used precisely because they are already codified as such. By acting on this “system” with connotations of emotional value (unusual combinations, overturning of “constituted values”, etc.), we have the deviation from the norm and the achievement of a certain entropic quotient. The message becomes ambiguous and offers the user multiple references and relationships.
Lucia Marcucci – Nove stanze – Sampietro Editore, 1972
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