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C’era stato in tempi lontani un capitano di lungo corso che solcava i mari da un anno all’altro senza mai toccare terra in un moto perpetuo di cui egli era ben soddisfatto, non sarebbe vissuto senza il rollio continuo che lo cullava da quando era salpato negli anni della sua giovinezza. La sua vita era stata piena di avventure: gli incontri straordinari non erano mancati; uno speciale e indimenticabile fu l’apparizione di una grande piovra cieca da un occhio vicino alla fossa delle Marianne. Il grande mollusco si eresse davanti alla nave mostrando tutti i suoi dieci lunghi tentacoli, agitandoli piuttosto veementemente e spalancando minaccioso il suo unico occhio; i componenti della nave rimasero immobili, ipnotizzati dalla potenza allucinatoria della visione, terrorizzati da ciò che sarebbe potuto accadere di lì a pochi secondi ma nulla accadde sennonché l’improvvisa sparizione del mostro come se a un tratto qualcuno avesse spento il video. Il mare circostante non fu minimamente agitato anzi, apparve liscio come olio e nero come la pece. Altre furono le avventure che segnarono la vita del capitano, molti reality show, soap opera e serial simili a quant’altro le nostre artificiali scene di teleidiotismo ci propinano, ma al suddetto capitano accadevano realmente e realmente aveva brividi, terrore, ferite, spargimento di sangue, vittorie e sconfitte. Il rollio della sua nave leniva i colpi fisici, psicologici e i vari traumi che nelle drammatiche battaglie riportava, le onde lunghe del mare lo cullavano dolcemente nei giorni e nelle notti, all’infinito.

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