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A nulla sono valsi i richiami attuati dai libri parlanti della tradizione mandingo, le musiche dei guerriglieri Tuareg della Mauritania e dintorni, il folk urbano quale il fado e il flamenco, i canti tuvani della steppa siberiana, i canti greci, lituani e brasiliani! Tutto ciò non è servito perché l’uomo ha continuato e continua a commettere quantità infinite di errori relativi alla convinzione che la civiltà si raggiunga attraverso la raffinatezza della Techne trascurando l’elaborazione dei codici personali, dando per scontato che la ripetizione accademica sia il miglior modo per impadronirsi della conoscenza e della memoria, volendo procedere con le spalle al sicuro, non tentando minimamente un atto coraggioso di avanzamento sia nella politica sia nell‘arte, puntando unicamente sulla scienza, neanche provando a guardare umilmente le altre forme di cultura molto distanti dalla cosiddetta occidentale. Baldanzoso, presuntuoso e protervo s’incammina per la strada più pericolosa da percorrere: quella ripida della torre d’avorio, che proprio non è più possibile proteggere. Il terrore s’impadronisce di tutti noi, nudi e inermi di fronte al diverso che avanza e ci sommerge… allora montiamo sulla tigre e cavalchiamo sorreggendosi ai pochi pelacci che ancora rimangono alla povera spelacchiata in via d’estinzione!

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