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Uno dei re di Babilonia fu Nabopolassar che è rimasto nella storia per aver istituito un modo particolare di pagamento delle tasse evase anche a quel tempo dalla maggioranza dei sudditi: egli decretò su ogni persona un espediente, si direbbe ora di tipo bancario, che consisteva nel timbrare o marchiare qualsiasi cosa il malcapitato possedesse cosicché anche il minimo scambio veniva registrato a suo nome dopodiché niente poteva sfuggire all’occhio vigile del balzelliere. Questi si moltiplicarono, divennero così numerosi che si pose il problema dell’ulteriore aumento dei tributi per pagare tutta la categoria; i poveri babilonesi marchiati a fuoco e strizzati come stracci non sapevano più a che santo votarsi: molti si gettarono in un fiume limitrofo al regno, altri dall’altissima torre stessa, altri ancora optarono per essere gettati come pasto in bocca ai coccodrilli perché gli eredi avrebbero avuto uno sconto sui balzelli futuri. A tutto questo fece seguito una cruenta guerra contro gli Assiri, ma il popolo così stremato e affamato non reagì più di tanto e si fece sgozzare e crocifiggere quasi non alzando un dito… Nabopolassar fu decisamente sconfitto, le sue immense ricchezze razziate, i suoi dignitari impalati, i villaggi incendiati, le donne violentate. Da tale distruzione passarono molti anni prima che potesse risorgere una qualche parvenza di civiltà, i popoli si integrarono lentamente, e lentamente avvenne quella sincronia di etnie chiamata assiro-babilonese e il capo o meglio il re fu Sennacherib.

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