C’è un buco nero nel microcosmo cerebrale che impegna gli scienziati da oltre cinque secoli a cominciare dagli alchimisti e poi, via via, ai super studiosi di oggi, ma ancora non sono arrivati a definirlo; qualcuno ipotizza un rapporto strettissimo con l’universo dove i buchi neri sono individuati come l’implosione di una stella e/o di una galassia. Sarà ma il mio buco nero mi impressiona assai anche se è infinitamente microscopico; forse è la milionesima parte di un nucleo di atomo. Mi impressiona perché nel mio cervello è riprodotto l’universo, le particelle di materia sono fra loro distanti come fra stella e stella, perciò è comprensivo di vari buchi neri. Le galassie mi vanno da un orecchio all’altro, dal naso alla nuca, dalla bocca alla fronte; il tempo, misurato in rapporto al macrocosmo, sarà anch’esso di zero-dieci milionesimi di nani secondi! Che schifo meraviglioso! Non solo il cervello ma tutta la materia di cui siamo composti è così: atomi, nuclei, particelle, neutroni, protoni, ecc. distanze intergalattiche e dio che spazia anche lì. Può darsi che ci siano anche gli arcobaleni e gli sciamani che tentano di andarci sopra con la loro mitica scala.
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